Chi va al Mulino si infarina

Ho iniziato un seminario sull'attore - narratore. Lo tiene Gianluca Reggiani, al Mulino di Amleto, Rimini, un attore che conosco da anni e del quale ricordo in particolare un allestimento,la Tempesta. Era sulla spiaggia di Miramare, tra il mare e la colonia Bolognese, erosa dagli elementi. Bella serata. Mi andava di rinfrescare un po' la memoria sulle tecniche di recitazione, quelle poche ed elementari che avevo appreso: muoversi sulla scena recitando davanti ad un piccolo pubblico, gestire la voce, i movimenti.

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Libere! Simona Pari e Simona Torretta rilasciate

Simona Pari e Simona Torretta sono libere: l'annuncio della tv Al Jazeera rimbalza dall'etere alle agenzie di stampa, ai telefonini di casa Pari, a Rimini. Gli occhi di Donatella Rossi, la madre di Simona, sono incollati al video, la bocca socchiusa nello stupore, mentre un pollice fa zapping tra i canali, alla ricerca di una conferma. Non è una notizia come quelle volate, rincorse, talvolta create in questi 21 giorni, Donatella, Luciano, il padre, alcuni amici in visita aspettano la conferma, che il lancio di agenzia diventi quella per loro è la sola, l'unica Notizia.

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In morte di Roberto Betti

Il volontariato riminese ha perso un pioniere: Roberto Betti. Quarantaduenne, Roberto ha legato il suo nome all'immigrazione, negli anni in cui il fenomeno si poteva definire così: non c'erano norme certe ma solo tardive sanatorie, non c'erano centri di prima accoglienza né strutture residenziali, la parola extracomunitario diventava comune per i continui allarmi che lanciavano le associazioni di categoria, preoccupate per il commercio abusivo che i senegalesi praticavano.

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Vicolo Gioia

Sabato, affollato nei primi raggi primaverili. Gambe braccia gonne corte e vociare insistente si fendono al passaggio di un pastrano chiuso intorno al fastidio. Misantropia? Malessere? Oppure semplice differenza di fondo tra la folla indistinguibile di bomber barbour minigonne e tacchi deformi, parto di designer caserecci o negligenti copisti?

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Zapping religioso

Zapping notturno satellitare, nello slalom tra polemici tg, una pacata sosta sul tema del crocefisso nelle scuole: ai microfoni di Rainews24 monsignor Ersilio Tonini, Mario Scialoja, dirigente della sezione italiana della Lega Musulmana Mondiale e il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni. Il quale, in maniera sommessa, ha espresso un “desiderio”: non dovrebbero esserci “segni” nella “casa comune”, ovvero la scuola nel dibattito odierno, (ma anche ospedali o altri luoghi pubblici), poiché, riassumo, non esiste un segno religioso che accomuna le religioni mentre esiste un valore unificante nella società, che è lo Stato.

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