Zapping religioso

Zapping notturno satellitare, nello slalom tra polemici tg, una pacata sosta sul tema del crocefisso nelle scuole: ai microfoni di Rainews24 monsignor Ersilio Tonini, Mario Scialoja, dirigente della sezione italiana della Lega Musulmana Mondiale e il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni. Il quale, in maniera sommessa, ha espresso un “desiderio”: non dovrebbero esserci “segni” nella “casa comune”, ovvero la scuola nel dibattito odierno, (ma anche ospedali o altri luoghi pubblici), poiché, riassumo, non esiste un segno religioso che accomuna le religioni mentre esiste un valore unificante nella società, che è lo Stato. Ciascuno può, con diritto, portare su di sé i propri “segni”, una croce una stella un velo oppure nulla per chi non professa alcunché, ma la “casa comune” deve essere il luogo dove tutti si possono riconoscere, senza distinzioni o discriminazioni. Ci sono state forzature e certamente è stato cercato l’eccessivo clamore da chi solo con l’eccesso trova spazio, ma dov’è l’errore in un principio che i Ds affermano ogni giorno, anche nell’istruzione, difendendo la scuola pubblica dalle derive, decisamente confessionali, del centrodestra? Il rabbino Di Segni ha espresso un giusto desiderio, nel quale, da laico, non stento a riconoscermi. E che sommessamente sostengo.

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