Inviato da Enrico Rotelli il 30 Marzo, 2015 - 23:20
In quel periodo non riuscivo a smettere di seguire programmi assurdi che raccontavano la crisi degli Stati Uniti. Banchi di pegni in città economicamente fottute come Detroit, con file interminabili di afroamericani che cercavano di piazzare qualsiasi cosa in cambio di pochi dollari. Aste di case o di ville disputate come battaglie da squali che diventavano personaggi televisivi. Box di sterminati self storage i cui lucchetti venivano aperti con tronchesi.
Inviato da Enrico Rotelli il 22 Febbraio, 2015 - 22:39
Ti sei fatta fregare da uno scadente sabato notte. Inerme, hai fatto una fine stupida e brutale.
La via di scampo che avevi imboccato ti offrì solo un breve rinvio. Mi avevi portato con te come portafortuna. Fallii come talsimano - dunque oggi testimonio per te.
La tua morte caratterizza la mia vita. Voglio trovare l'amore di cui fummo privi ed esercitarlo in tuo nome.
Voglio divulgare i tuoi segreti. Voglio azzerare la distanza tra me e te. Voglio darti vita.
James Ellroy, dedica alla madre ne I miei luoghi oscuri
Inviato da Enrico Rotelli il 8 Febbraio, 2015 - 21:45
I pensieri deprimenti, si sa, magari fanno il giro largo, ma non perdono mai la strada di casa. Basta un minimo appiglio, un collegamento apparentemente ridicolo, e loro si ripresentano, ancorandosi al fondale del tuo cervello come una nave: magari fluttuanti come posizione, ma impossibili da mandar via.
Inviato da Enrico Rotelli il 24 Novembre, 2014 - 01:30
Non sono preoccupato per l'astensione. Anzi, non me ne frega niente. Non credo nemmeno sia lo specchio della “cattiva” politica. Credo sia lo specchio di una cattiva società. Perché dovrei preoccuparmi di chi non vota, di chi non si interessa della cosa pubblica? Se non ha nemmeno mezz'ora da dedicare a una passeggiata al seggio vicino e a fare un segno elementare, come una croce sul simbolo, non credo sia il sintomo di una cattiva politica. E' il sintomo di un'apatia sociale. Alle elezioni delle Regionali ce n'erano di liste – e di candidati - adatti a tutti i gusti.
Inviato da Enrico Rotelli il 22 Novembre, 2014 - 15:51
Ieri sera Roberto Gabellini ha presentato la sua ultima fatica letteraria, L'ultima marcia del tenente Peguy (edizioni Ares). Ammiro chi ha la forza e la costanza necessaria a completare un'opera, ma le rime, le strofe non sono mio territorio. Lui, sornione, mi ha ribattuto al telefono: «guarda che è un lavoro di prosa poetica». Ok, così si può fare, allora... Non conosco Charles Peguy, l'unica cosa che collega a me il letterato francese, tenente della Riserva morto sulla Marna nei primi giorni della Grande Guerra, è Roberto. Un filo esile, tutto sommato.