Inviato da Enrico Rotelli il 15 Dicembre, 2008 - 16:20
Si arriva a un punto - spesso - nel quale anche chi vive di parole, come me, deve guardare un po' più profondamente al loro significato. Chiedersi se veramente ciò al quale si lavora ci rappresenta, unisce i nostri desideri e aspirazioni alla realtà che ci circonda. In un mondo perfetto, tutto dovrebbe collimare. In un mondo che si vorrebbe perfetto ci possono essere sbavature lungo il cammino.
Inviato da Enrico Rotelli il 4 Novembre, 2008 - 18:19
Ho finito da poche ore Chicago, di Ala Al-Aswani (Feltrinelli, Milano 2008, ISBN 9788807017537), scritto nel 2006 ma pubblicato in Italia solo nel maggio scorso. Sono un po' disorientato. Anzi, il disorientamento mi ha seguito lungo tutta la lettura. Scorrevole, niente da dire, a tratti crudo, a tratti coraggioso ma, a tratti, anche deludente.
Inviato da Enrico Rotelli il 28 Ottobre, 2008 - 00:59
Cara Rimini,
la chiusura del Laboratorio Paz, per la seconda volta, rappresenta una perdita per il tessuto culturale cittadino. Nella prima esperienza, il Laboratorio Paz ha utilizzato una scuola disabitata, espulsa dalla produzione di saperi, restituendola alla vita culturale con strumenti e metodi diversi dai consueti, ma non per questo con inferiore dignità. Ciononostante, l'Amministrazione comunale ha preferito interrompere, con una scelta discutibile e miope, questo esperimento urbano di socializzazione, impoverendo il tessuto creativo della città e riportando quel luogo nello stato di abbandono in cui si trovava. Una scelta politica che ha schiuso gli eventi che si sono susseguiti.
Inviato da Enrico Rotelli il 25 Ottobre, 2008 - 16:15
Oggi è uscita la nuova "L'Unità". Il titolo principale è "Ci siamo". Parla della manifestazione del Pd a Roma, ma non io l'ho letto così. L'ho letto come dichiarazione del giornale, uscito con un nuovo formato, una nuova veste grafica e, sfogliandolo, con un nuovo spirito.
Inviato da Enrico Rotelli il 15 Aprile, 2008 - 22:22
Non sono sconvolto. Non ho versato lacrime, né mi sono stracciato le vesti. Non sono terrorizzato, incazzato, e nemmeno deluso. E' andata così, molto, molto peggio di quel che avevo immaginato negli ultimi giorni, sicuro di una tonda vittoria sul filo di lana, che da "si può fare" si trasformava in un "ce l'abbiamo fatta". Non è successo. Anzi, non solo non abbiamo vinto, ma non si è avverato nulla di quel che mi sarebbe piaciuto avvenisse.