The day after. Che poi è giusto l'inizio.

Non sono sconvolto. Non ho versato lacrime, né mi sono stracciato le vesti. Non sono terrorizzato, incazzato, e nemmeno deluso. E' andata così, molto, molto peggio di quel che avevo immaginato negli ultimi giorni, sicuro di una tonda vittoria sul filo di lana, che da "si può fare" si trasformava in un "ce l'abbiamo fatta". Non è successo. Anzi, non solo non abbiamo vinto, ma non si è avverato nulla di quel che mi sarebbe piaciuto avvenisse. La destra non si è mangiata i voti di An, la sinistra non ha avuto un suo risultato che dichiarasse a tutto tondo che il processo aggregativo era la loro strada, il nano paffuto non è stato sconfitto. Quindi, per la prossima volta, non chiedetemi, amici e conoscenti, pronostici: vi metterei su una falsa pista.

Ma non riesco a provare nessuna di queste sensazioni negative. Un vuoto sì, certo. Piuttosto sento solo la consapevolezza che devo aspettarmi, per i prossimi cinque anni, un cucchiaino di merda ogni giorno. Una curiosa medicina che abbiamo già ampiamente sperimentato. Ma evidentemente non è bastata.

Curiosamente vedo solo i lati positivi di tutta questa vicenda, di questa lunga corsa controcorrente. E magari anche qualche mio errore - hiiii, quelli a stufo, ma li tengo per me, per la prossima volta. Che sia rassegnazione, ovvero il limite estremo della sfiducia? O il segnale che sto in bilico tra la follia e la letargia? O magari l'abitudine a stare all'opposizione? O forse, come Marco Flaminio Rufo, stanco e stravolto, mi adagio a vivere come un troglodita? Se vedete casa mia, magari, pendete per questa idea. Ma qualcosa di positivo vedo, nonostante la sconfitta, il cucchiaino di merda che mia spetta domani e dopo, le rese dei conti che ci saranno, il banchetto che si profilerà per qualcuno e la fatica per qualcun altro che pagherà questo banchetto. Poche cose, ma le vedo.

Intanto vedo che, a dispetto di tutto, una semplificazione della politica verso un sistema con pochi partiti, c'è stato. Che non è darwinismo politico, ma solo l'esigenza di superare la stagione dei cespugli vetosi e vetusti. Insomma, una scommessa - "noi andiamo da soli" - che è stata vinta. Non siamo riusciti a cancellare del tutto la stagione delle grandi coalizioni omnibus - che ci ha travolti pochi mesi fa - ma un passo avanti lo abbiamo fatto. Così come abbiamo riportato la politica tra i temi di discussione tra la gente. Pochi mesi fa la parola politico era tra le gane della gente né più né meno vicina alla parola mafioso. Il qualunquismo, il vaffa di grillo - prego notare la g minuscola - era il leit motiv. E si poteva capire, di esempi ne abbiamo avuti tanti, negativi. Certo, vedere che il più negativo di tutti - per me - è stato premiato con il voto, non è che mi fa pendere la bilancia del discernimento verso i miei conterranei. Così come credo che il giudizio sia stato un po' troppo inclemente verso la sinistra radicale, cancellata in un bah. Troppa disparità, ragazzi, troppa disparità... Ma ho visto la gente andare a parlare con i candidati, ascoltare e parlare, dire la propria e discutere. Li ho visti, mica erano marionette, erano teste pensanti. Deluse, ma attive. Avranno di che riflettere, nei prossimi mesi e anni. Valutare, scegliere, decidere. Sarà allegria di naufraghi, non so. O un po' di alienazione, ecco, magari questa ve la concedo. Ma sfiduciato, proprio no.

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Commenti

Il risultato di queste elezioni mi ha colpito in modo molto negativo. Ogni giorno che passa mi deprimo sempre più. Il cavaliere ha già ha fatto un delle sue gaffe. Ha dichiarato che ora son cavoli di Zapatero che ha voluto mettere 9 donne nell'esecutivo. Giustamente si sono incazzate e già ci facciamo prendere in giro da tutta Europa. E siamo solo all'inizio. Deve durare 5 anni. Per quanto riguarda il risultato della Sinistra Arcobaleno ora spero che non si sfaldi tutto e si ricominci con una nuova classe dirigente e coinvolgere anche i movimenti che sono il nostro futuro. Bisogna continuare a lottare e dare "battaglia" per conquistare le amministrazioni locali e governare al meglio dove già amministriamo. Anche io ho visto in questa campagna elettorale la gente che si fermava ai banchetti per informarsi dei programmi dei vari partiti che si presentavano alle elezioni e discutevano con noi, questo lo ritengo molto positivo. Una grande sconfitta per grillo (anche io con la g minuscola). Ha indetto un altro vaf day per un giorno che io ritengo molto più importante della sua manifestazione. IL 25 APRILE è TROPPO IMPORTANTE, poi adesso che sentendo alcune dichiarazioni che vogliono riscrivere i lbri di storia, dovrebbe pensarci bene prima di farla.