Il primo voto su Kilombo: meta - sinistra, meta - aggregatori e meta – scelte. Consapevoli. (Se non avete capito il titolo...)

Dunque, c'è un aggregatore delle sinistre, Kilombo, che sembra davvero un aggregatore delle sinistre: litigano. Un casino. Se ne dicono quanto i cani. Non ho capito molto il perché, ma ormai sono alla rissa. E, si sa, in mezzo agli schiaffoni, va a capire chi ha dato il primo o il secondo: sono tutti gonfi e tumefatti. Anzi, ad andarci in mezzo, rischi di prenderne pure tu. Ma provo a capirci qualcosa. Non è per farmi gli schiaffoni degli altri (e magari prenderli). E' solo perché – come ogni iscritto – dovrei partecipare a un paio di votazioni democratiche, da qui a qualche giorno. La prima è votare pro o contro l'espulsione da Kilombo di karletto marx, reo di aver fatto qualcosa che non ho capito bene, a parte un po' di insulti. L'altra, tra qualche giorno, per eleggere il comitato di redazione. E tra i temi elettorali dei candidati ci sono pure quelli della Censura e dell'espulsione di karletto marx. Che ha scatenato – il tema, intendo - tutto il casino di Kilombo. Ci sono anche altri motivi per stimolare la mia curiosità, ma sono in subordine:

  • L'abitudine: se sono iscritto a una cosa, tocca capirci qualcosa della cosa. E siccome Kilombo è della sinistra (come me), e ho chiesto di essere iscritto, naturalmente dopo aver letto la Carta (sì, una carta costituzionale. O costitutiva. Insomma, un regolamento democratico, che mi sembra anche bella. Ma anche la nostra Costituzione è bella, ma non per questo l'Italia funziona.), e mi hanno accettato e quindi ne faccio parte, anche se da neofita (non della sinistra, lì uno aderisce. Di Kilombo), mi tocca capire che cavolo sta succedendo.
  • Perché davvero sembra una discussione della sinistra, come quelle che fa Fassino e D'Alema e Rutelli e Prodi e Berlusconi no, perché tanto la fanno già loro e ogni schiaffone che si danno per lui è un passo in più verso il vincere di nuovo. Spendendo poco in campagna elettorale. Per cui, è come guardare in vitro la politica italiana: hai visto mai che ci capisco qualcosa anche io?

    E poi perché, 'sta blogosfera mi sembra un pollaio, più che un web2.0 (alla faccia di Cristian che lo studia, il web2.0). E se il web 2.0 arriva anche in Italia, mi toccherà capire la differenza.

    Mi avete seguito fin qui? Lo immaginavo, continuo da solo, allora. Come i matti. Dunque, premettiamo come funziona un aggregatore: è un sito o un programma del tuo computer che mostra i contenuti di altri siti – i titoli e gli incipit degli articoli - man mano che vengono pubblicati, pescandoli in automatico dai feed RSS di un sito (non vi spaventate, c'è wikipedia e poi lo spiego dopo). Insomma, un modo per farti arrivare sul computer le anteprime dei contenuti del sito senza che tu, materialmente, ci vai sopra: leggi il titolo, l'incipit, se ti interessa visiti il sito, se no amici come prima. Cosa sono i feed RSS? Sono gli articoli di un sito ma diffusi con un altro formato (senza la pagina, solo i testi), per essere aggregati da un sito o un programma sul tuo computer. E' più semplice da fare che da dire. Ebbene, Kilombo, pur sembrando un aggregatore, non funziona così: non aggrega i feed. No, l'autore deve copiare su Kilombo il titolo e l'incipit del suo articolo, e linkarlo al suo sito. Il che è una perdita di tempo. Ma avranno avuto i loro buoni motivi. Per controllare tutto 'sto lavorio di redazione non c'è un sistema automatizzato, o meglio, c'è, ma ci sono anche dei redattori, eletti democraticamente. Che controllano le aggiunte dei kilombisti (si chiamano così gli iscritti, quindi anche io). Invece negli aggregatori fa tutto il sistema e non ci si pensa più: i redattori scelgono da quali siti prendere le notizie e da quali no. Poi, quel che i proprietari del sito scrivono, cavoli loro. Però mi sa che così si discute meno. E infatti, mi sa che a blogbabel non discutono se sono di sinistra o di destra. Loro aggregano...

    Tutto chiaro? Ok, proseguo, e vado sulla querelle. Dunque, Dacia Valent, ex parlamentare italiana ed ex europarlamentare (Pci e poi Rifondazione) ha messo un post su Kilombo. Lo hanno censurato (il motivo non l'ho capito, nemmeno leggendo il post di Dacia Valent: non c'ho capito un cavolo). Karletto Marx, redattore di Kilombo, studente di filosofia (curioso ricorso, nevvero?) si è incazzato, iniziando uno sciopero da redattore contro un altro redattore (che sia quello che ha fatto la censura?). Perché si sia incazzato tanto, a parte la solidarietà, non lo so: ho letto il suo post e altri sull'argomento – mi hanno inviato i link per conoscenza - e non c'ho capito un cavolo. Ma da qui in poi sono partiti una salva di insulti da far sembrare l'incrociatore Aurora un rimorchiatore. Poi una delle madri fondatrici, Tisbe, ha scritto che se ne andava. Ma poi i suoi post vengono aggregati sui Kilombo da Dacia Valent. Poi è scappata fuori una storia su una mailing list di Kilombo doppia. Veramente, anche io ho problemi con la mailing list: ricevo i messaggi doppi da Kilombo e invece non li posso mandare. Ma credevo fosse un problema del programma di gestione dei messaggi. Invece mi sa che è una cosa più seria. Vabbé, quando risolvono me lo diranno. Magari è perché sono neofita.

    Insomma, alla fine di tutto questo, è arrivata l'ora di andare al primo turno delle votazioni. Dovrei votare per l'espulsione o meno di Karletto Marx. La cosa è allettante, perché è un meta – voto. Espellere o meno uno che si chiama così, diciamolo, c'ha il suo fascino. Ma anche la sua ironia: mi fa venire in mente "Metalmeccanico e parrucchiera (travolti da un turbinio di passioni)". E' della Wertmuller, si riconosce dal titolo lungo e dalla storia d'amore strana. Beh, la storia è questa: lei leghista, lui comunista. Lei non gliela dà (si, proprio quella cosa lì) finché lui non si iscrive alla Lega. Perché lei vuol fare come la Salomé, portargli al senatur celodurista la testa di un comunista puro su un vassoio. E lui si iscrive, alla Lega, nel salotto di lei. Così lei gliela dà ma poi dopo legge, nella tessera, che lui ha firmato come Carlo Marx. “Embé – dice lui – di cosa ti lamenti, sarà contento il senatur: è molto più importante di me...”. E lei si incazza. Per cui, votare l'espulsione di uno che si chiama Karletto Marx, filosofo, dal meta blog delle sinistre non è mica una pataccata. Anzi, diciamocelo, ci ha tutto il suo peso sulla mia coscienza. Di sinistra. Alla fine di tutta sta pappardella, io speravo però di essermi fatto un'idea, se volerlo espellerlo o meno. E allora, siccome oggi è festa, della Repubblica, e ormai mi fanno male i diti, ho deciso che per l'espulsione di Karletto Marx dal metablog delle sinistre faccio il meta - elettore delle sinistre nelle ultime amministrative. Non vado a votare. Ma mica perché non ci ho capito un cavolo di tutta sta storia, a parte gli insulti. Perché quelli si che li ho capiti, ma se è solo per quello mi basta non andarci più, su un blog, e questo non esiste più: capirai, sono 70 milioni al mondo, chemmifrega. Ma proprio perché faccio come l'elettore di sinistra, che poi fa come l'elettore di destra quando si è stufato di Berlusconi: in te cul, a stag ma chesa. E poi perché, come diceva Nanni “Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste, le parole sono importanti”. E a parte gli insulti che non sono di destra e nemmeno di sinistra - sono di tutti e due - di tutta 'sta storia, le altre parole non ho mica capito di che sinistra parlano.

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    Commenti

    Caro KIKKO è dal 2 giugno che sul tuo BLOG hai questo c....o di Kilombo , forse sono fuori da tutti " questi giri " ma non ho capito niente. Comunque vedo che non sono il solo allora per quale motivo non fai un bell'articolo di quella che sai fare tu !!!
    ..ora ti saluto mi sta suonando il cellulare ,poi il sento il fax, aspetta che stà suonando l'altro telefono fisso ...ma va .. non rispondo chiudo tutto e vado via " FINE SETTIMANA " arrivo . ci vediamo sta sera in piazzetta a bere un bicchierotto di vino a dimenticavo mi stà salendo l'adrenalina per l'ultima di campionato Rimini Mantova - ci saranno i Play Off per la serie A o qualcuno cercherà di impedirli ???, ecco scrivi qualche cosa su questo Rimini, che comunque vada ha fatto un campionato stupendo facendo fare delle notti insonni a qualcuno dentro palazzo Garampi , Stadio Si o Stadio No ???
    Ciao a dopo .

    PIGO

    @ elena: non siamo soli su questa galassia
    @ samie: grazie per le risate :)

    Credo che tu esprima bene la tentazione di molti di noi. Il problema è che con un'espulsione qualcuno direbbe che ha vinto la coscienza democratica.
    Per evitare equivoci ho votato contro.
    (che contorsione di discorso, mi fa male la schiena)
    Mario

    la scarsa automatizzazione di kilombo è semplicemente dovuta al fatto che siamo tutti volontari e non c'è nessuno che sappia o possa fare un upgrade degno di questo nome. oltre che di sinistra siamo pure poveracci.

    Mi sono consolata: di tutto il casino su Kilombo non ho capito un beneamato neppure io. Ma pensavo fosse un problema mio. Almeno adesso so di non essere sola.... ('sto post è bellissimo, Kikko!).

    Troppo simpatico questo post. Fa il quadro reale della situazione: caos totale. Hai la mia attestazione di simpatia :)

    Denghiu @ all
    @ Dacia: wow...affascinante... non me l'ha detto mai nessuno...
    @ Mario: Vabbe, il mal di schiena passa, ma si è capito: lasciamo al tempo che, soprattuto sui testi, è galantuomo.
    @ Kamau: Spiacente, Mambo non lo conosco, non posso aiutare al momento. Spatacco bene su Wordpress (che motorizza il sito) e un po' su Drupal, tutti e due open source. Ergo, poveraccio anche io.
    @ Tisbe: Grazie per l'attestato. E per Battisti: in loop tutto ieri pomeriggio...
    @ Galatea: Dillo a me, un pomeriggio per fare poi come Ponzio Pilato. Ma almeno mi sono divertito. Piuttosto... standing ovation per la signora Pina. Ma passo dal tuo mondo.

    Ah bene... vedo che sono in ottima compagnia!
    Anch'io sono neofita, anch'io non c'ho capito nulla... non è consolante, dal mio punto di vista... ma fa sentire meno soli, no? :)

    Il miglior post sulla vicenda...devo dire che l'ho letto ridacchiando tutto il tempo...ci voleva un osservatore esterno per denunciare il casino di questi giorni ;-D

    L'accostamento con il film della Wertmuller a me non era venuto in mente finché non ho letto il passo in cui lo citavi.

    A furia di moderarsi, dall'epoca del PCI, questa sinistra italiana è diventata solo un pò più moderata del centro destra.
    Non c'è legalità, non c'è partecipazione, non c'è trasparenza, non c'è sincerità.
    La realtà è che l'Italia è un paese allo sbando dove si naviga a vista, cercando solo di rimanere in sella per mantenere il controllo e gestire la migliore delle oligarchie possibili.

    Spero sempre che almeno dalla rete crescano le critiche che porteranno ad un cambiamento reale in questi partiti logori.
    Se poi anche sulla rete si riprodurranno le stesse dinamiche...(to be continued)

    assolutamente affascinante. se non avesi già votato, credo che mi asterrei anche io.

    sto ancora sorridendo.

    dacia

    @ cristian: Si, si naviga alla cappa, motore ridotto e contro le onde, per non essere travolti dalla tempesta. Non credo sia un problema â??soloâ? di oligarchie, ma di politica che non riesce a rinnovarsi. E l'Altro, ci gioca per agitare ancora di più le acque. C'è un problema di dialogo, di comunicazione della politica, di condivisione di obbiettivi, a tutti i livelli. Critiche ne nascono, eccome. Sto gironzolando sui blog e davvero è tutto un fiorire. Una galassia. Ma leggo tra le righe non solo digitali, un problema, grosso, di comunicazione, trasversale ai soggetti, alle responsabilità che occupano (classe politica, giornalisti, opinionisti, blogger e commentatori), persino di media utilizzati. Di forma e di sostanza. Mi sono divertito a cazzeggiare, in questa metafora sgrammaticata, ma questi temi, nella querelle, affiorano tutti. Se il tuo (e il mio) auspicio è che dal web nasca un vento salvifico, che i blog prendano il loro posto come nuova opinione pubblica, come appare negli States e in Francia, beh, ci troviamo di fronte a un problema di giovinezza, ovvero di maturità nell'usare uno strumento e nello stesso tempo un linguaggio adeguato, sia nei contenuti sia nelle forme. Ti ho tirato in ballo un po' apposta in questo cazzeggio (non per i capelli, he?!), perché il cuore del post, al di là della sinistra, sta tutto in quella scarna frase. Non so se la parola web 2.0 sia una citazione giusta, ma le altre parole  :) , non le ho messe a caso. Detto questo: è ora che venga ai tuoi barcamp.