Inviato da Enrico Rotelli il 23 Febbraio, 2017 - 23:45
… la verità è che ancora oggi restiamo muti o troviamo brandelli di parole, subito vuote, mentre la vita va semplicemente avanti. E non ci basta questo silenzio gonfio di dolore, che sale e se ne va, come se la nostra vita insieme fosse perduta. Come può essere perduta? Abbiamo parole per ogni cosa vana e invece a tanta bellezza riserbiamo il silenzio?
Inviato da Enrico Rotelli il 13 Marzo, 2016 - 23:32
Ecco, questa è una di quelle sere che passerei camminando per la mia città con un amico, sfogandomi per tutti i rompicoglioni che inevitabilmente la vita ci fa incrociare. Il top sarebbe che smoccolando a destra e a manca l'amico, anziché intonare la litania «he, ma è la crisi, cosa ci vuoi fare, la vita è così» ti facesse eco, e moccolo dopo moccolo, si finisse a soffocarsi dalle risate per questa umanità pedante, ciotolo dopo ciotolo di questa città poco più grande di un cardo e di un decumano. #ALongWayDown
Inviato da Enrico Rotelli il 22 Novembre, 2014 - 15:51
Ieri sera Roberto Gabellini ha presentato la sua ultima fatica letteraria, L'ultima marcia del tenente Peguy (edizioni Ares). Ammiro chi ha la forza e la costanza necessaria a completare un'opera, ma le rime, le strofe non sono mio territorio. Lui, sornione, mi ha ribattuto al telefono: «guarda che è un lavoro di prosa poetica». Ok, così si può fare, allora... Non conosco Charles Peguy, l'unica cosa che collega a me il letterato francese, tenente della Riserva morto sulla Marna nei primi giorni della Grande Guerra, è Roberto. Un filo esile, tutto sommato.
Inviato da Enrico Rotelli il 8 Marzo, 2014 - 00:00
Ci sono persone di fronte alle quali ci si sente ragazzi. Possono scoccare i trenta come i cinquant'anni, si possono avere i capelli bianchi o aver affrontato le prove più mature, ma egualmente ci fanno sentire così. Dei ragazzi che ancora hanno di fronte una strada che si può, si deve percorrere per raggiungerle- Badate, non è la sensazione che si vive di fronte ai “grandi”, agli irraggiungibili che vestono gli abiti sfavillanti del successo, tessuti dalla propria fortuna. Questi passano, le loro tracce si attenuano o si dissolvono man mano che si cresce.