Stewart Copeland

Drums come true

Stewart Copeland

Avrò avuto 13, 14 anni la prima volta che l'ho sentito, portato nell'etere da un deejay Rai, chissà chi, durante un programma che suonava una nuova musica da Londra, il reggae bianco. Io manco sapevo cosa fosse il reggae, Bob Marley forse faceva capolino sulla vespa di qualche fricchettone riminese, forse no, ed io stavo aggrappato alla radio ascoltando tutto quello che aveva dei ritmi strani, lontani “dalle note languide / di tutti quei cantanti / con le facce da bambino / e con i loro cuori infranti” (come diceva Finardi).

Culture: 
Argomenti: 

A sud

Ferie, una settimana. Tre giorni fa, no 4, lo spunto per una zingarata incrociando per caso, tra scale e corridoi, Andrea. Vuol partire ed è da solo, come me, ha in testa Berlino, con una puntata nei Paesi Bassi. "Den Helder, voglio tornarci - gli faccio, già convinto del viaggio, tornando in un lampo a quel porto sul mare del Nord, fitto di navi da guerra pescherecci e case galleggianti ormeggiate in un placido canale. Vent'anni indietro, mica uno, quando in quel porto ho chiuso il libretto di navigazione nel cassetto, per aprire il tesserino militare.

Argomenti: 
Subscribe to RSS - Stewart Copeland