Inviato da Enrico Rotelli il 23 Febbraio, 2017 - 23:45
… la verità è che ancora oggi restiamo muti o troviamo brandelli di parole, subito vuote, mentre la vita va semplicemente avanti. E non ci basta questo silenzio gonfio di dolore, che sale e se ne va, come se la nostra vita insieme fosse perduta. Come può essere perduta? Abbiamo parole per ogni cosa vana e invece a tanta bellezza riserbiamo il silenzio?
Inviato da Enrico Rotelli il 10 Luglio, 2016 - 18:30
Questo 52esimo anno compiuto devo ammettere che è stato particolarmente impegnativo. E molti degli auguri che mi sono giunti ieri sono in esplicito riferimento alle mie vicissitudini. L'età incede, con essa le magagne ma anche nuove consapevolezze e vecchie conferme.
Inviato da Enrico Rotelli il 8 Aprile, 2014 - 10:26
ci troviamo entrambi di fronte ad un curioso traguardo. Tu entri, per legge, nell'età degli adulti mentre io, tra poco, compio il mezzo secolo. E' come se attraversassimo entrambi una fase del giorno. Tu l'alba, quando la luce del mattino si insinua nel dormire delle cose, ne staglia nettamente i confini rendendole scintillanti e le proietta nel futuro con un'ombra deformata, tutta da decifrare. Io il pomeriggio, quando i colori trasecolano nel torpore. La luce dona alle cose l'incertezza suggestiva dei contorni, mentre la loro lunga ombra comincia a confondersi con l'ignoto della sera. E chissà cosa ci regalerà questa nostra passeggiata.
Inviato da Enrico Rotelli il 8 Marzo, 2014 - 00:00
Ci sono persone di fronte alle quali ci si sente ragazzi. Possono scoccare i trenta come i cinquant'anni, si possono avere i capelli bianchi o aver affrontato le prove più mature, ma egualmente ci fanno sentire così. Dei ragazzi che ancora hanno di fronte una strada che si può, si deve percorrere per raggiungerle- Badate, non è la sensazione che si vive di fronte ai “grandi”, agli irraggiungibili che vestono gli abiti sfavillanti del successo, tessuti dalla propria fortuna. Questi passano, le loro tracce si attenuano o si dissolvono man mano che si cresce.
Inviato da Enrico Rotelli il 25 Febbraio, 2014 - 23:18
…sai Roby, ora capita che guardo alla vita, anche alla mia, e agli essere umani, come entità a tempo. Ma non in modo disdicevole o truce. Tutt'altro. Mi sento semmai liberato. Da orpelli, dal greve che non si sa perché ho accumulato e stipato e ancora ammucchiato per non so più bene quale scopo. Osservo gli altri, guardo il loro camminare o correre come da bambini si osservava l'incessante camminare delle formiche dentro e fuori i loro buchi o le crepe della terra, in quelle secche giornate assolate in campagna nell'esilio del Montefeltro.