PierUgo B.

PierUgo B.: ogni quartiere ha il suo B., vive intono a noi, qualche volta siano noi.

Ricordati di santificare le feste

La liturgia è in bianco e nero, un po' seppiata dal tempo, anche se i colori che sventolano sgargianti tra i tricolore sono del grano, del ferro battuto, del sangue ricordato. Le parole sono quelle, ora e sempre: stampate, sarebbero anche loro in bianco e nero. Qualcuna claudica, rodata dal tempo, dall'emozione, le esse volano strascicate, aprono il sorriso. Esse romagnole. Suonano di campagna, di borgo affastellato, di mani callose, di biciclette, di fazzoletti al collo e cappelli di paglia. Di secolo passato. Qualcuna è più giovane, stentorea, impettita, rodata dai libri ha perso la esse, ma non suona lo stesso significato. Sono le parole del ricordo, della celebrazione: è festa, la Liberazione. PierUgo B. non c'è. Non c'è mai stato. Dice che non è la sua festa. “E' della sinistra”. Non ci verrebbe mai, non ci porterebbe i suoi figli, perché è di parte. Ti sbagli, ho provato a dirgli. Guarda indietro, con più attenzione. La Resistenza non è solo di sinistra, è antifascista. Cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici... Qualcuno ha pagato di più, qualcuno di meno, ma i loro morti li hanno avuti tutti.

Ricorrenze: 
Luoghi: 
Argomenti: 

Dialogo sopra le automobili, gli autovelox e i treni

Domenica senza auto, a Rimini, come in molte altre città. Passo da PierUgo B., ha il computer che fa il matto e non si capisce perché, nello sconforto dei bambini che non possono giocare. E neanche io lo capisco, perciò mi arrendo e mi incammino verso la mia passeggiata. "Aspetta, prendo la bicicletta e ti accompagno, vado a prendere le pizzette per i bambini". E ci avviamo insieme, lui bici alla mano. Sul corso, incontriamo Y., suo vecchio amico e, dopo pochi convenevoli, la conversazione - giuro, è tutto vero, ho cambiato i nomi ma ve la giro pari pari - si avvia sulle auto.

Argomenti: 
Subscribe to RSS - PierUgo B.