Inviato da Enrico Rotelli il 23 Febbraio, 2017 - 23:45
… la verità è che ancora oggi restiamo muti o troviamo brandelli di parole, subito vuote, mentre la vita va semplicemente avanti. E non ci basta questo silenzio gonfio di dolore, che sale e se ne va, come se la nostra vita insieme fosse perduta. Come può essere perduta? Abbiamo parole per ogni cosa vana e invece a tanta bellezza riserbiamo il silenzio?
Inviato da Enrico Rotelli il 23 Maggio, 2015 - 18:35
Passando per via Oberdan lanciavo sempre uno sguardo al vecchio cancello in ferro, invariabilmente chiuso. Lo varcavo a cinque anni: asilo di Maria Bambina. Mi aspettava suor Maria, paciosa e bonaria, con un vago accento padano che oggi non saprei collocare. Potrei provarci, ma so che la memoria fa brutti scherzi: aggiunge colori e luoghi e dettagli e incrollabili esattezze del tutto false se la solleciti con troppa veemenza. Si ingegna a darti risposte che non ha, il cervello, spacciandole per vere.
Inviato da Enrico Rotelli il 25 Febbraio, 2014 - 23:18
…sai Roby, ora capita che guardo alla vita, anche alla mia, e agli essere umani, come entità a tempo. Ma non in modo disdicevole o truce. Tutt'altro. Mi sento semmai liberato. Da orpelli, dal greve che non si sa perché ho accumulato e stipato e ancora ammucchiato per non so più bene quale scopo. Osservo gli altri, guardo il loro camminare o correre come da bambini si osservava l'incessante camminare delle formiche dentro e fuori i loro buchi o le crepe della terra, in quelle secche giornate assolate in campagna nell'esilio del Montefeltro.
Inviato da Enrico Rotelli il 25 Febbraio, 2013 - 13:38
… decisi che in quella famiglia disgregata, sfasciata, lacerata, io e mio fratello dovevamo essere diversi. Decisi che non potevamo essere come i nostri genitori, dilaniati da una guerra infinita della quale eravamo ostaggi e non meri spettatori. Deposi le armi. Con un gesto unilaterale cessai ogni scontro, per quanto piccolo e naturale tra fratelli giovani. Ciò che più mi ha stupito, negli anni che seguirono, è che non ci fu bisogno di dirlo. Mio fratello mi seguì su quella strada. O la percorse con me, non ce lo siamo mai detti.
Inviato da Enrico Rotelli il 28 Febbraio, 2011 - 16:00
In queste ore drammatiche credo tutti abbiano cercato come me di aggrapparsi a un'immagine di Roberto, affannosamente intenti ad afferrarla prima che l'assenza ne faccia perdere la limpidezza.