“Fogli di via”: l'immigrazione raccontata da un vicequestore, con un (bel po') di poesia

Questa sera presento alla Festa democratica per la solidarietà - a Viserbella di Rimini, alle 21 - il libro di Gianpaolo Trevisi, "Fogli di via Racconti di un vicequestore", intervistando l'autore. Che è davvero un vicequestore, dell'ufficio Immigrazione di Verona, che sceglie di raccontare quel che vede, vive - il tema dell'immigrazione - in prima persona. Da ufficiale della Polizia, ma anche da scrittore. Storie pesanti, di commercianti abusivi lungo le strade principali di Verona, di immigrati sommersi dal lavoro nero nei cantieri edili, di coppie anziane dell'est. E si allontana da questa pesantezza rifugiandosi nei "fogli di via" che si ritaglia negli epiloghi, voli nei sogni di un esito diverso, tutto costruito nella sua fantasia, dove la disumanità di queste storie di trasforma in immagini poetiche. Aggrappandosi ad un dettaglio che trasforma nei suoi "fogli di via", che stampiglia con un timbro per se e per il lettore in un po' più di umanità. Trevisi non scappa dalla realtà, la racconta, non si sottrae nemmeno: il racconto autobiografico è "pericoloso", talvolta si è un po' troppo indulgenti con sé stessi. No, talvolta racconta anche i suoi dubbi, anche i meno nobili, e quelli della struttura nella quale è inserito. Insomma, un libro piacevole, e spero di aiutare l'autore a illustrarlo.

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