Ciao Gianni

Gianni Di Pasquale

La penna di Gianni di Pasquale non scriverà più. Giorni dopo un intervento di angioplastica, il suo cuore ha smesso di battere. Ad appena 50 anni. Lascia una moglie, due figli piccoli, la direzione di Fixing, il settimanale della Confindustria sammarinese - dove l'ho conosciuto quando anche io lavoravo sul monte Titano per un quotidiano - la direzione di un altro periodico, di un sito web, la collaborazione con Il Sole – 24 ore, la vicepresidenza dell'associazione di giornalisti da lui co - fondata a San Marino. Davvero tante cose per quel cuore, ingiustamente stanco, che ricordo con affetto, più che sui tasti, tra i castagni della Valmarecchia.

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Commenti

Non lo conoscevo, ma ogni persona che è "innamorato" del propio lavoro è una grande persona anche se si fatica ad arrivare alla fine della giornata.Tanti saluti Gianni

Ciao Kikko. Sembra strano, ma poi a Rimini, gira che ti rigira, tutti si conoscono. Gianni è stato un amico degli anni in cui tutto era ancora aperto e possibile...come Renzo, anche lui partito troppo presto. Di Gianni ricordo tante cose, le assemblee al classico, le serate all'Isola a giocare accanitamente all'"amico del giaguaro", le feste di Natale un po' dissacranti a casa di una comune amica, le discussioni politiche e le risate. Loro più grandi di noi ragazze e più "navigati". Tutti con molti sogni nel cassetto e la voglia di cambiare le cose; a volte, se la gatta era triste, con la certezza che non avremmo cambiato niente. Poi siamo cresciuti, abbiamo preso strade diverse, ogni tanto incontrando qualcuno degli amici di quel periodo chiedevo informazioni anche di lui. Poi l'ho rivisto con la moglie e i figli in una fattoria aperta al pubblico. E' stata una festa, ma è stato anche un po' imbarazzante rivedersi dopo tanto tempo, un po' cambiati, un po' ancora i ragazzi di ieri. E qualche giorno fa la notizia. Mi dispiace, mi dispiace molto...

Più di vent’anni di amicizia avrebbero bisogno di altrettanto tempo per essere raccontati, per essere spiegati. Quello che mi ha legato e mi lega a te Gianni, personalmente, è un qualcosa che è nato nell’attimo stesso in cui ci siamo conosciuti e che è maturato nel tempo, si è sviluppato, si è consolidato attraverso le esperienze, i momenti significativi, le tante cose che ho avuto la fortuna di vivere insieme a te.

Dire che sei il mio più caro amico non riesce a rendere l’idea di quanto importante tu sia per me e di quanto affetto hai saputo donarmi con la tua presenza nei miei momenti più belli e anche in quelli più difficili, più critici. Ne abbiamo parlato tante volte. E mi sento fortunata per questo.

Anch’io ho vissuto intensamente e con un profondo affetto molti dei momenti importanti della tua vita: (a ruota libera) la festa di apertura della prima casa dove sei andato a vivere ufficialmente con Marlies a Miramare, tra le macerie dei lavori del bagno (e qualcuno che vomitava nel corridoio o non so dove!)…il vostro matrimonio in Svizzera con i vecchi amici…l’arrivo di Dario, tanto atteso, grande orgoglio e immensa felicità per voi e per me insieme a voi…mentre ero in Kossovo con una telefonata ho saputo dell’arrivo di Ilaria, “l’amore di papà”…nei miei ricordi c’è un panino al tonno mangiato su una panchina di Bologna, prima del tuo ultimo esame all’università; una cena galattica (con galattica bevuta) in una bettola di Roma dopo il tuo esame da giornalista, che mi hai raccontato con dovizia di particolari, minuto per minuto, tra un bicchiere e l’altro, con l’animo felice e contento…e poi le feste, che a te piacevano tanto, perché oltre ad essere un’occasione per mangiare e bere buon vino, erano un’occasione per “fermarci”, per assaporare uno stare insieme semplice e bello, pigro e goliardico, per chiacchiere fino a notte inoltrata della vita e di noi…e poi le lunghe giornate sotto il sole della Bassona, immersi nella natura selvaggia, aspettando pigramente il sole calante e il primo frescolino della brezza che prelude al tramonto, con il frigo portatile a portata di mano e la nostra bottiglia di vino, per innaffiare aperitivi naturisti!

Non voglio ricordare i tuoi difetti Gianni, perché, nonostante sia affezionata anche a quelli, non sono quelli che porterò con me, nel mio personale movimento di crescita al quale tanto hai partecipato con la tua presenza, la tua amicizia.

Sono i tuoi pregi che voglio ricordare: la tua curiosità e il profondo rispetto per le persone, il tuo entusiasmo nello sviscerare l’animo umano, la tua indignazione per le ingiustizie, così bambina e matura allo stesso tempo, la tua apertura alla scoperta dei cambiamenti di questa vita, che mi hai trasmesso quasi osmoticamente. E poi un pregio in particolare: la tua generosità, che è stato un grande regalo per me, e credo per tutti, ma proprio tutti quelli hanno avuto l’occasione di conoscerti, anche se solo per una volta, anche per quelli che, da amica gelosa, non consideravo la meritassero… Sei sempre stato così: hai sempre avuto una parola di conforto e stimolo per tutti. E sono felice ed orgogliosa di esserti amica e di far parte del tuo mondo di affetti. Quello che mi lega a te Gianni, adesso, sono Marlies, Dario, Ilaria e anche tutti voi che siete qui a salutarlo insieme.

Adesso ti voglio pensare così: libero di correre nei prati dell’idealismo e di cuore in cuore, con un filo d’erba in bocca, il tuo sorriso col sopracciglio alzato, interlocutorio e accogliente allo stesso tempo, a scoprire di ognuno la nostra parte migliore.

Grazie Gianni!

Sono rimasta sconvolta nel sapere che è deceduto Gianni Di Pasquale.
Non lo conoscevo tantissimo, ma frequentava il liceo classico di Rimini insieme a me, pur avendo un anno in più.
Per qualche giorno era anche venuto a casa mia a ripassare alcuni argomenti di diritto, e non lo vedevo da anni.
Solo sabato scorso avevo letto il suo nome in un necrologio, passandoci davanti in macchina.
Mi sento vicina ai suoi famigliari in questo difficile momento, e li saluto affettuosamente.
Con stima.
Simona Manieri, Rimini