Sabato con l'Alligatore, Igort e Carlotto. E pure lunedì notte.

Mi piace Igort. Non da sempre, negli anni '80, avevo Andrea Pazienza negli occhi. Totalizzante. Poi, ho letto “5 è il numero perfetto”, giallo a fumetti ambientato a Napoli, la storia di un vecchio camorrista in pensione che stana sé stesso dando la caccia agli assassini del figlio, lui pure camorrista. L'ho riletto molte più volte del titolo. E me lo sono goduto. Meno male, ho ancora spazio per maturare. In realtà Igort ha fatto qualcosina di più di alcuni buoni libri: è una delle buone ragioni per ricominciare a rimpinguare la sezione fumetti nella libreria. Riaccendere la luce e tornare alle radici delle mie avide letture, per partire verso qualcos'altro. Qualcosa di nuovo. Igort è un'ottima compagnia. Il suo sito, Storyteller, la casa editrice che dirige, Coconinopress, ottime guide. Le graphic novel un bel territorio. Il giallo, anche in questa forma narrativa, un bel sentiero. Qualche giorno fa da Mirco ho preso “Dimmi che non vuoi morire”, un “hard boiled” di Massimo Carlotto e Igort appena uscito, la storia dell'Alligatore, Marco Buratti, e dei suoi due amici – compagni in investigazioni “senza licenza”, Max La Memoria e Beniamino Rossini, in perlustrazione di territori investigativi dove la polizia non può entrare. Al ritmo del blues. Tre ex di qualcosa – galeotti in comune, l'Alligatore musicista e, come Max, dell'eversione politica – tre vite sottotraccia (Beniamino fa il contrabbandiere), chiamati a mettere ordine nei disordini di normali illegalità. E' stato qualche giorno nella pila dei desiderata-ma-non-me-lo-godrei-ora, sabato il fruscio in bicromia, nero e blu (come "5 è il numero perfetto"), melanconico ed emozionante, una storia tra Cagliari, Parigi e il Veneto, avviata da un trafficone isolano alla ricerca della sua amante, una cantante che vive clonandosi da Patty Pravo. In fuga. Una bella narrazione, che alla fine ti fa chiudere il libro e prendere la porta: un testo di Carlotto ce l'ho in libreria, adesso ho voglia di un altro Igort. Ho preso Fats Waller. Ma è un'altra storia.

Dimmi che non vuoi morire, Massimo Carlotto e Igort, Mondadori, 2007

Per chi è curioso: dal sito di Igort, le sue emozioni alla stampa dell'Alligatore. E da Massimo Carlotto il racconto di questo sodalizio.

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