Inviato da Enrico Rotelli il 9 Luglio, 2008 - 18:02
C'è uno strano destino in chi, come me, ha un soprannome come Kikko. Con o senza kappa, sei perseguitato dalla pubblicità dell'omonima casa di prodotti per bambini. E quindi, da quando cominci a frequentare i luoghi pubblici, dove incontri tuoi pari, asilo, scuola, catechismo, lavoro e tutte le diavolerie sociali - inclusa la disco - il lavoro dei pubblicitari ti si riversa contro. Quasi una maledizione. "Piacere, Kikko..." "Dove c'è un bambino...", ovviamente cantilenato. Le scelte sono poche: o cancelli il soprannome - e in Romagna è un problema, te ne affibbiano un altro, magari nemmeno di tuo gusto - oppure ti armi di rassegnazione e impari a gestire gli sguardi, permeandoli. Non di odio, a che serve poi: i motti o sono per presa in giro, e la rabbia li alimenta, o sono battute di spirito innocenti, scontate ma innocenti. Ecco, negli sguardi puoi solo dire: toh, che gustosa novità questa battuta, l'ho sentita solo dalla prima elementare!!!
Inviato da Enrico Rotelli il 21 Marzo, 2008 - 02:53
La penna di Gianni di Pasquale non scriverà più. Giorni dopo un intervento di angioplastica, il suo cuore ha smesso di battere. Ad appena 50 anni. Lascia una moglie, due figli piccoli, la direzione di Fixing, il settimanale della Confindustria sammarinese - dove l'ho conosciuto quando anche io lavoravo sul monte Titano per un quotidiano - la direzione di un altro periodico, di un sito web, la collaborazione con Il Sole – 24 ore, la vicepresidenza dell'associazione di giornalisti da lui co - fondata a San Marino.
Inviato da Enrico Rotelli il 18 Settembre, 2007 - 11:22
Housewarming, ovvero festa di inaugurazione della casa, quando si apre la nuova magione agli amici che la riscaldano con la loro presenza. E' quel che accadrà venerdì 21 a casa mia, cogliendo l'occasione della cena del vicinato, un raduno con gli abitanti, tutti amici, del blocco di appartamenti alla Castellaccia, la mia via e quella di fianco. A casa mia perché tra gli appartamenti è, di poco, il più grande.
Inviato da Enrico Rotelli il 14 Maggio, 2007 - 11:37
Viaggiano con la moto, in mezzo alla vita della città, fissandola per fotogrammi. E il giorno dopo scorrono le pagine dei quotidiani per vedere come quegli scatti sono stati inseriti, trattati, tagliati da cronisti troppo distratti dalle maree di parole per capire che una foto è un altro modo di raccontare. Diverso. Non una decorazione al pezzo. Nemmeno un ingombro in pagina. Un altro modo. Ma lo sanno. E che ci vuoi fare?
Inviato da Enrico Rotelli il 31 Dicembre, 2006 - 16:39
Hello… C'è nessuno? Dai, connettiti, su, c'è da fare gli auguri di fine anno, buttare su due robe su questo 2006 finito - voilà, le jeux sont fait - con un impiccagione in mondovisione, giusto per restare in tema di morte globalizzata. Eddaiii, aziona le sinapsi… Lo vuoi archiviare o no?