Ascanio, la guerra e il ronzare della mosca

Ascanio Celestini

Celestini ha qualcosa - per me - di ipnotico. Il suo raccontare - nei libri - è come il ronzare di una mosca o di qualche altro piccolo insetto. Come nei giorni caldi, quando un nugolo di queste si raduna all'ombra, sotto il lampadario della cucina, e cominciano a girare, girare, girare, cambiando a scatti orbita.

Lui gira, gira gira e in ogni voluta svela qualcosa di nuovo. Un sorriso, di solito. Qualche volta amaro.

Questo libro, però, lo voglio ricordare per il dialogo delle mosche e della Madonna sul corpo di Cristo nel sepolcro:

- "voi che siete mosche e che il figlio mio vi voleva tanto bene... fatemi il piacere che fate sparire questo di figlio mio e io vi darò tutto quello che mi chiederete"

....

- e noi mosche entrammo nel sepolcro di Cristo e facemmo sparire quel corpo morto.

....

Ma adesso - disse la Madonna - prima che lo mettiamo sotto terra... mostratemi il corpo morto del figlio mio vero. Fatemelo vedere per l'ultima volta.

Ma noi mosche glielo dicemmo che avevamo capito che il corpo di Cristo doveva sparire...

... ma non che poi, dopo, toccava pure che ricomparisse.

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