Una vita inseguita dai luoghi comuni. Anche oggi.

C'è uno strano destino in chi, come me, ha un soprannome come Kikko. Con o senza kappa, sei perseguitato dalla pubblicità dell'omonima casa di prodotti per bambini. E quindi, da quando cominci a frequentare i luoghi pubblici, dove incontri tuoi pari, asilo, scuola, catechismo, lavoro e tutte le diavolerie sociali - inclusa la disco - il lavoro dei pubblicitari ti si riversa contro. Quasi una maledizione. "Piacere, Kikko..." "Dove c'è un bambino...", ovviamente cantilenato. Le scelte sono poche: o cancelli il soprannome - e in Romagna è un problema, te ne affibbiano un altro, magari nemmeno di tuo gusto - oppure ti armi di rassegnazione e impari a gestire gli sguardi, permeandoli. Non di odio, a che serve poi: i motti o sono per presa in giro, e la rabbia li alimenta, o sono battute di spirito innocenti, scontate ma innocenti. Ecco, negli sguardi puoi solo dire: toh, che gustosa novità questa battuta, l'ho sentita solo dalla prima elementare!!! Insomma, una vita perseguitato dai luoghi comuni, verrebbe da pensare, alimentando il vittimismo. O da lamentarsi. Ma ecco che mi viene in soccorso il mio compleanno. Ovvero oggi. Dopo i - sempre - piacevoli complimenti, di nuovo l'assalto, sempre in chiave musicale, ma questa volta targato Zecchino d'oro. "Quanti anni"? "Quarantaquattro". Sorriso. Pausa. Canzoncina: "Quarantaquattro gatti in fila per...".

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Commenti

... col resto di due, infatti: mi dispiace per il ritardo, ma accogli i miei auguri cordialissimissimi. come se fossero dell'altro ieri!!!! As avdém!

Grazie Cristella, sei sempre cara. Baci