Black out sul pianerottolo

"E' saltata di nuovo la luce". Caccy lancia l'allarme via sms. Mi spiace ma "Sono in ufficio e da me dovrebbe essere tutto spento, lavatrice staccata. Torno tra un'ora, fammi sapere". Che ci posso fare? Sono inchiodato ancora qui, la Finanziaria è alle porte, la newsletter deve uscire tra poco e degli 86 mila caratteri ne devo estrarre 16 mila di senso compiuto. E devo ancora fare la spesa. Di più non posso, Caccy, sono lontano dall'interruttore. Siamo in tre, sul pianerottolo della casa brillantemente ristrutturata in tre piccoli appartamenti. La luce in comune, l'acqua in comune, anche le vite, qualche volta, in comune, quando si fuma, quando si lasciano le porte spalancate e si chiacchiera di faccende nostre o condominiali, quando capita di mangiare insieme, qualche volta quando si fa l'amore, in quella casa dove i suoni si propagano in verticale e la parete dell'ingresso è in parte di cartongesso. Ma stavolta no, una risposta in comune, Caccy, non la posso mettere. E mi rituffo nelle mie pataccate. "E' saltata di nuovo". Gelida come prima, nello schermo riesco a immaginare l'incipit dell'incazzatura, mentre scende le scale e apre il contatore, in mezzo a quel mare di riccioli che oscillano tra la dolcezza e la dinamite. C'è qualcosa che non va. "Marco è in casa?" esseemmeesso, mentre pollice e cervello fanno percorsi diversi, il primo a cercare informazioni, il secondo a percorrere le possibili variabili: ferro da stiro attaccato… naaa, ultimo utilizzo sabato… Bollitore impazzito… naaa, salterebbe il mio generale… "Non è in casa" risponde, c'è solo lei. Facile allora: "o è l'umidità che da qualche parte ha incasinato una presa oppure il limitatore del contatore". Per una bolletta non pagata. E scarrello nella coop per rimpinguare il deserto della credenza. La faccenda è vissuta malamente, scendendo dalla macchina li vedo fuori casa, si sono riuniti sulla strada, sigaretta accesa, intorno al mistero della luce che balla. Mistero che non è più tale: bolletta non pagata. Capita. Marchino farfuglia che è dispiaciuto, aveva dato incarico e soldi a un amico, ma la ricevuta di pagamento l'ha avuta direttamente dall''Enel: "potenza ridotta allo 0,9%". Ne fa quasi un dramma personale. Provano a illustrarmi, certosini, le diciture elettroniche, pigiano il tasto, "vedi"? Ho un mal di testa tremendo, ma riesco ancora a sorridere, non tanto della situazione, che è presto riassunta: un paio di giorni a luce ridotta, niente lavatrice e bollitore e, alla peggio, qualche candela. Sorrido di questi 4 occhi tra l'imbarazzato e l'incazzato, di come sono carini scoprendosi così vulnerabili di fronte all'imponderabile e al monopolio elettronico: click, e sei con l'energia al minimo indispensabile. Diviso per tre, stavolta. Caccy è la più animata, spiega e rispiega tutto, mi spiattella cifre e dati, subisce il fascino della prima volta, anche per questo. Ho mal di testa, Caccy, non te lo posso nemmeno dire eccitata come sei, stasera non ne ho la forza. Metto il pilota automatico alla testa, come i cagnolini che una volta stavano sui lunotti delle macchine: su e giù ogni tanto, fingendo di annuire. Per me è un Deja vù, Caccy, hai la stessa faccia di X quando mi staccarono la luce ad Albereto, un po' meno stravolta. Stavamo insieme da poco, e non si aveva voglia di uscire dal letto. Ma stackkk, un suono sordo e via la luce. "Cosé?!" Niente… hanno staccato il contatore… "….": completamente smarrita. Lei così ordinata e precisina, che abitava nella palazzina con i suoi… Non aveva ancora capito in che storia era capitata. Caccy è ancora immersa nel grande black out di via dell'Ospedale, io preferisco girarmi verso le tre veneri dell'ufficio sotto casa, appena chiuso, che invadono la strada sorridenti. Sabato hanno diviso con me cena e pista del Velvet. Preferisco sorridere con loro del bagno di sudore, da mezzanotte alle quattro, facendoci "questo Slego" con Siouxie, Softcell, Smiths, Police, Tuxedomoon, io buono da far niente dopo il pogo di "Spara Yury", dei Cccp, loro ancora lì a dimenarsi. E come. Chemmifrega, ragazzi, domani si sistema tutto, un fax e siamo di nuovo nella modernità. Click, la lavatrice, click fiat lux, click l'acqua calda, click lo spazzolino, click il depilatore, click le cazzate. Ma la deriva del sabato me la godo, finché sono a portata del loro sorriso. Saliamo, continuiamo le nostre chiacchiere sulla luce mentre sistemiamo le nostre cose nelle nostre case, a porte aperte. Riunione condominiale a distanza, smanettando con la cena. Ed è di nuovo buio. E Marchino sempre più giù: "la ventola". Maddai, non è mica colpa tua. "Ma come facciamo stasera?". Caccy: "La tv si può accendere e una lampadina per uno. Oppure ci riuniamo in una casa…" Chi ha le carte? "Io, ma stavolta senza soldi…". L'altra volta Marchino l'ha inlovita col poker e lei c'è cascata: lui la pelava mentre io pelavo lui. E adesso frena. "Prima mangiamo, poi ci sentiamo". Cucino. Amatriciana, stasera mi voglio bene. E mi ricordo che ho un appuntamento: accendo lumino e dvd, è morto Robert Altman oggi e so già che vi farò bidone, ragazzi. Alla luce di una candela si sta in intimità con i propri amori, o con chi c'è o con cosa c'è. Stasera ho voglia di salutare Altman, ridendo con il suo M.a.s.h., la squinternata banda di dottori e infermiere nel Vietnam, mascherato da Corea per aggirare le polemiche. E' tutto quel che ho di te in casa, geniale vecchio pazzo inquietante, il tuo primo film. Stasera non lo metto in comune con nessuno.

Argomenti: 

Commenti

Quando esce fammelo sapere. Ciao M.

kikkuccio, ti ho risposto sul mio blog...Io ci dovrei essere!!!

anch'io vorrei comprare il "libello di kikko" !

gran bella storia kikkaccio, ma perchè non le pubblichi ste cose qui: scritte bene, condivise, atmosfera un po' fanè... scrivi un libello di racconti di questo tenore. ti compro. ciao

Libello in costruzione: stiamo lavorando per voi. Grazie Andrea, je t'adore.