"No, non è la Bbc..."

Enrico Rotelli, foto di Riccardo Gallini

"Questa è una festa", ha esclamato Alf, l'operatore di Teleromagna, finita la conferenza stampa. Sì, un po' lo è stata il mio debutto ad un incontro coi colleghi. Il primo, dopo anni, che non convocavo io, ma ero convocato. Mi sono trovato tra loro, taccuino e poi "gelato" in mano, a prendere le dichiarazioni del presidente sui voli dalla Germania, accolto da Marchino, media man di casa. Un po' sudato, un po' straniato, mi ha fatto piacere sentire il calore del benvenuto e qualche battuta - "Dai, con Teleromagna" - dopo che l'occhio cadeva sul microfono. "Beh, sai, la Tv mi mancava, non ci avevo mai lavorato, a parte qualche spot prodotto, un "pilota" mai partito alcuni anni fa, le interviste per il Comune… Insomma, è diversa dalla carta stampata"… "Ma leggi anche il tiggi"? "See, America... Dio grazia se non mi impappino dopo 10 secondi…"

Sì, tocca reinventarsi un po', cambiare: modi, tempi, linguaggio, perdendo qualche cosa, per guadagnare altro. Quando scrivi puoi essere come vuoi, bastano i tasti: chissenefrega se sei ancora impastato dalle sigarette o la tua barba ti fa sembrare un naufrago, se sei in ciabatte o in clark's. Ora tocca ricordarsi testo, impostazioni, quelle poche sciocchezze imparate dalle radio e le serate al Mulino di Amleto. E poi il minuto e 20, due frasi per lanciare il servizio e il resto è microfono aperto, tagliato dal montatore. Di più non ce n'è. La carta è un'altra cosa, sono parole tue che crescono - batti cuci incolla, virgoletta, "c…o devo tagliare altri 300 caratteri!", questo non lo posso dire, non c'ho la pezza d'appoggio, e questo invece come cavolo si scrive - che tasto dopo tasto cambiano, prendendo forma, sostanza, ritmo, il tuo rigagnolo - zen che tracci e ripercorri dalla sorgente al delta, modellandone anse e cascatelle. Ma ne avevo voglia, riprendere a giocare con le parole in un altro modo, non più lanciarle nel magma aspettando che qualcun altro le capi, magari sapendo già - l'abitudine, maledizione, che brutta malattia - quali e quante potevano passare. Un po' come 'sto blog, che ancora non ho inquadrato, che cresce a moti alterni in tante direzioni.

Giovedì il debutto vero, con un servizio sul 62° della Liberazione di Rimini. Io, che non ci volevo andare in video se non tra qualche giorno, presa la mano… "Il format è questo, così e cosà". Ah. Va bene. E allora proviamo questo speech: uno…. Pappina a metà. Rifaccio. Due… pappina quasi alla fine. Rifacciooo. Tre…. ok, è buona, pure "Commonwealth" è uscita pronunciata bene…. E a rispondere alle mie prime domande Alessandro Agnoletti, "storico e attuale direttore dell'Istituto storico della Resistenza", così l'ho presentato. E lui, fuori onda, "e dell'Italia contemporanea". He? "E' la dicitura esatta". Ok, rifaccio. Alessandro, lo stesso che qualche anno fa mi "passava" i primi pezzi per l'Unità. Con la coda dell'occhio noto Franco, per caso nell'androne della biblioteca Gambalunga, fermo a guardarmi alle prese con questo mio nuovo test. Domenica invece Sanpa, alle spalle "Le déjeuner sur l'herbe" di Squisito, tre pezzi in una mattina, perché l'operatore doveva scappare altrove. E oggi al Fellini, con gli altri, taccuino in mano, Patrizia di fianco che mi guardava sudare, sotto i faretti, strozzato dalla cravatta, così rassicurante con la sua voce dolce, complice nel lavoro, a togliere quel velo di imbarazzo per essere di nuovo lì, novizio again, sì. Imbarazzo che non era solo mio, per questa nuova avventura, ho notato. E questo un po' mi è dispiaciuto. Anche se non ci ho mai badato, "l'ambiente" in questi anni, è cambiato, da qualche sguardo sembrava pure troppo. Ma io no, non così tanto, la prova non è nella concorrenza, è cercare lo stesso risultato che cercavo sulla carta. Cercare come ho sempre cercato, se viene, bene… Il resto è vanitas.

Ps. Ho visto il servizio al tg: 'sto giro sono venuto proprio male: preso da sotto avevo un faccione come una boa, mentre per non impappinarmi ho roteato gli occhi fuori camera: parevo un matto. Maledetta concentrazione…

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Commenti

Ah! ma allora...ora inizierai a sentirti un c....o e mezzo e ti si dovrà trattare con i guanti....
Scherzo, complimenti.
Non ti ho ancora visto...

Felice

Ma va là... E' una bella storia, divertente, ma vediamo come va...