Inviato da Enrico Rotelli il 6 Febbraio, 2006 - 18:15
La diagnosi è di Icchio, al compleanno di mia nipote, al Bowling di San Marino, sentenziata tra un tiro e l'altro di bigliardo: Epicondilite. Gli è bastato sentire quei due, tre sintomi – male al gomito, poi lungo il muscolo, fino al mignolino talvolta – sciorinati accanto a biglie e panno verde, dove ci eravamo rifugiati per evitare lo stridio dei cuccioli festanti e le ancor più micidiali chiacchiere delle madri, invariabilmente su malattie dei bambini, su scuola e abbigliamento, sempre dei bambini. Tra un tre sponde con bevuta e un birillo preso Icchio, che gioca bene anche a bigliardo, ha cominciato a tastarmi il gomito: “fa male qui?” Ahia, fa male si... “Epicondilite” ha sentenziato di nuovo, con voce grave, gettandomi addosso il suo sguardo più serio. “Stai attento, può diventare cronica”. Epiché?
Inviato da Enrico Rotelli il 6 Febbraio, 2006 - 18:14
Serata trendy, quella di pochi giorni fa: sono andato a ballare al XXXX. In versione “ufficiale”: i pr, per una ricorrenza del locale, dovevano rimediare un po' di personaggi: politici, giornalisti... insomma, qualcosa che suona più o meno come le “categorie a rischio” di qualche anno fa. Gente che, per definizione, dovrebbe dare il tocco della mondanità, da piazzare ai tavoli come i pochi decori che connotano le serate a tema, sù, nell'olimpo del privée.
Inviato da Enrico Rotelli il 31 Dicembre, 2005 - 19:07
Mollo qui il 2005, iniziato sonnacchioso e anche un po' indeciso per non dire altro, e finito come doveva finire: un bel divorzio di lavoro (con stile, che diamine, doveva finire così da tempo), la casa ormai operativa, nuove prospettive e poche righe per chi capita nel blog. Scritte, sono anche in questo in migrazione, con il mio nuovo GNU/Linux. Sì, anno nuovo vita nuova, se non in tutto, in molto, un 2006 partito già, con un po' di rincorsa e, nello stesso tempo, un po' d'affanno.
Inviato da Enrico Rotelli il 5 Novembre, 2005 - 22:30
E' stata in vacanza a Sharm-el-sheikh. Con la nonna, di 77 anni. E già potrebbe tessere una storia, che certo racconterà a Qualcuno. Leggera, sorvola da tempo ormai gli androni, scompare, riappare, porta dopo porta, edificio dopo edificio, facendo capolino dal reticolo di collaborazioni, consulenze e contratti a termine, linfa anche lei di un mondo sofferente di routine.
Inviato da Enrico Rotelli il 30 Ottobre, 2005 - 07:30
Positano, 30 ottobre
Il "rigato" mi ha portato giù giù fino a Positano, poco oltre la meta prevista, Napoli. Nel mezzo, una gran voglia di fuga, indefinita nei perché e nei per dove, una zingarata verso una decisione che, come al solito, avverrà per caso e per umore, conscio che poi alla fine è l'inconscio a scegliere, prendendosi la ragione. Sono partito col grigio, una mattina riminese grigia fin dentro le notizie, grigie anche le Marche, a chiazze e buchi come l'asfalto. Giusto l'Abruzzo ha cominciato ad esser colorato, di un tardivo autunno. E poi il Lazio, coi colli romani, colorato di pini e ulivi e casoni e agglomerati, mentre il rigato pian piano diventava nero notte, di là tre file di doppie luci bianche, di qua coppie di rosse, a tratti fiammeggianti.