Il gomito del clikkista

La diagnosi è di Icchio, al compleanno di mia nipote, al Bowling di San Marino, sentenziata tra un tiro e l'altro di bigliardo: Epicondilite. Gli è bastato sentire quei due, tre sintomi – male al gomito, poi lungo il muscolo, fino al mignolino talvolta – sciorinati accanto a biglie e panno verde, dove ci eravamo rifugiati per evitare lo stridio dei cuccioli festanti e le ancor più micidiali chiacchiere delle madri, invariabilmente su malattie dei bambini, su scuola e abbigliamento, sempre dei bambini. Tra un tre sponde con bevuta e un birillo preso Icchio, che gioca bene anche a bigliardo, ha cominciato a tastarmi il gomito: “fa male qui?” Ahia, fa male si... “Epicondilite” ha sentenziato di nuovo, con voce grave, gettandomi addosso il suo sguardo più serio. “Stai attento, può diventare cronica”. Epiché? “Epicondilite, il Gomito del tennista. Guarda, se non la prendi in tempo può diventare terribile, non riesci più nemmeno a stringere un bicchiere”, ha continuato a dire, facendomi crescere l'ansia. “Giochi a tennis?” Mavalà, mai stato buono... “Usi il mouse” E beh, ci lavoro col computer... “E' quello”. Ed è passato subito alla cura: “Ghiaccio, riposo. Vai dal fisioterapista, qui o lì. Lì sono più bravi, dì che ti mando io oppure fai il nome di quest'altro, ti faranno una risonanza magnetica, poi un ciclo di laser...” indicando con gravità un percorso di cura dalla fine inesorabile, un'iniezione ansiogena sull'ansia di questi giorni, aggiungendo un nuovo fondamentale tassello alla mia collezione di malattie professionali: mal di stomaco, stress e ora Epicondilite. Il gomito del clikkista. Mi confessa che dopo averne sofferto ha il terrore di riprenderla. Lo capisco, con la professione che fa. Dire addio alla racchetta, alle lezioni e a tutte quelle allieve deve essere un trauma. E capisco il suo tono allarmato, ma ugualmente ha un effetto devastante sulla mia ipocondria. Spiega con grevità la genesi dell'infiammazione, il movimento del polso, sembra Ippocrate quando mima i gesti sportivi e informatici che causano il malanno, scadendo negli esempi adolescenziali con un sorriso: un'allusione al mio status di single che, ovviamente, non raccolgo. Ma il danno, ormai, l'ha fatto, sento crescere il dolore e “bevo” un fottio di punti, finendo su castello e boccino, mentre Italo esulta: partita. Domani dal fisioterapista.

Mi sveglio con il gomito che fa male: Oddio, sto peggiorando. E manco fossi in preda a una cancrena, sbrigo lo slalom tra giornali, colazione e ufficio e devio verso il centro di riabilitazione, dietro il macrobiotico. La ragazzotta al banco mi chiede: “fisioterapista o visita ortopedica?” Mah, speravo in un vostro consiglio... “La fisioterapia la passa alla mutua, l'ortopedico si paga. Di solito, si va prima dallo specialista, che le prescrive la cura... Il lunedì c'è “tal de tali”, il martedì c'è “l'altro”. Costa 80 euro”. Guardi oggi, è lunedì... “Alle 16,40, va bene?” Benissimo, pago ora? “Nooo, dopo...” E torno al mio mouse maledetto.

Ore 16,40. La hall è piena di pazienti in riabilitazione: sono di gran lunga il più giovane. E quello più in forma. Il medico mi attende con la porta socchiusa. Piacere, Rotelli, e mi stringe vigorosamente la mano. Una fitta atroce. “Che problema ha?” Mi fa male il gomito, quando faccio questo, quello, anche adesso che mi ha stretto la mano. Denudo il braccio e tasta: “Fa male qui...?”. Sì. E due. “Epicondilite”. E attacca a scarabocchiare sul papiro: un Tutore, “lo deve fissare qui, a pochi centimetri dal gomito”. Tutore?! “Sì, una fascia elastica che le isola il punto infiammato, facendo lavorare meno il tendine nella parte dolorante.... Poi deve metter un cerotto qui, guardi, così e cosà. Poi le prescrivo un anti infiammatorio. Ha problemi di stomaco?” Ernia ietale. “Ah. Gliene do uno blando. E poi un integratore... E poi, per sicurezza, il laser: se tra una settimana, dopo il cerotto, non sente più male, non lo fa. Se no', lo fa. Come si sente lei. Lo può fare qui, oppure altrove, dove preferisce...”. Insomma, scrive una tesi, che mi allunga sorridendo, dopo averla firmata con una teoria di svolazzi. Chissà perché mi viene in mente Pennac e il suo dottor Galvan... “Ci vediamo tra due settimane”. Grazie. Ma evito la stretta di mano di commiato.

Il gomito, intanto, continua a farmi male, ma almeno sono un po' più tranquillo. L'apocalisse di Icchio è scongiurata, niente paranoie da risonanza magnetica, il tutto si riduce a un po' di farmaci e una fascia elastica. La ragazza della reception, gentile prima e dopo la strisciata del bancomat - 80 euri - mi indica la prima sanitaria, giù per le scalette del castello. Entro, ravvivando la commessa che stancamente guarda nel computer, in mezzo a questo deserto paradiso delle disgrazie fisiche. Decifra il foglio e ci avviamo alla sezione tutori per il gomito, presentandomi un modello semirigido, con chiusura a velcro, l'unico che ha. Bellissimo, bianco e azzurro. C'è pure il ricambio, che forse può essere messo in freezer, per il ghiaccio, ma le istruzioni non lo dicono. Avveniristico quasi, fino al prezzo: 38 euro. Cara la mia fascia... Scritta sul foglio la cura sembrava innocua, ora invece si presenta nella sua reale gravità. “Fa male eh – mi dice con solidarietà, aggiustandomi il velcro al gomito – mio marito non riesce più nemmeno a prendere in mano un piatto. Non l'ha presa in tempo ed ora ha un male terribile”. Parla con tutta la rassegnazione di una povera donna costretta a sorbirsi gli acciacchi di un uomo che un tempo, probabilmente, le doveva apparire un superman. Ed adesso, invece... “Un dolore atroce – continua a ripetermi, mentre grappetta lo scontrino sulla ricetta, forse pensando di lenirmi così il dolore della rapina – ecco, così la può scaricare. La farmacia la trova a cento metri”. Arrivederci signorina, pardon, signora. E trotterello verso il nuovo, ora temuto, salasso.

Entro, fila, e una graziosa moracciona esamina il papiro. Allora: “Il Keplat, cerotto, ce l'ho, ed anche il Seractil, l'Eutend no, glielo devo ordinare. Aspetti, guardo se qualcosa è mutuabile... Lei appartiene a qualche categoria?” In che senso... “E' artrosico o altro?”. No, non appartengo a nessuna categoria protetta, ho il gomito del tennista, sono relativamente giovane e quindi mi sciroppo, per le due voci in questione, 23 euri, 6,30 di medicina vera e propria, il resto suddiviso in sette cerotti. Ma sfilati con una dolcezza, una dolcezza, che la ribellione mi è impossibile. Estraggo il bancomat e striscio per la terza volta.

Passo in piazza, altra farmacia, neanche qui hanno l'Eutend. Però hanno il corriere, “venga qui prima delle 7,30”. E mi spiega che l'Eutend è un integratore, insomma, la stessa categoria dei vari Polase o Multicentrum, solo che è per il tendine. “Vitamine, proteine, collagene... Dipende dal prodotto. Non so dirle bene, perché questo non lo conosco”. Collagene... Andiamo bene, le multinazionali lo estraggono dai cadaveri dei condannati a morte in Cina. Ma quanto costa? “Ventitrè euro”. A scatola?! “Sì, gliene ordino due, ci sono dieci buste per confezione, qui c'è scritto 30 giorni, intanto ne prende due, poi vede...” E fanno 46 euro, 90 mila lire, che possono salire a 120...

Torno in ufficio. Cristina, paziente Nightingale – “pora stela”, comincia a conoscermi in tutta la mia nevrosi - mi fissa il cerotto, inaugurando la cura. Poi, sforzo un altro po' il gomito, ma questa volta col tutore, aspettando l'ora del salasso, l'ultimo. Attraverso la piazza, mi presento al banco e la signora, sempre lei e sempre gentilissima, mi dice che il corriere ancora non è arrivato, “bloccato dal traffico”. Torno al mio aperitivo riminese e noto che il gomito va un po' meglio. Sarà il potere del cerotto, magari del tutore? No, non è per quello che sento meno male, mi accorgo che il fastidio è scemato, sì, ma altrove, più in basso, a quei 188 euro di elettronica liposuzione.

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Commenti

se hai bisogno suona. spero che la pipì riesca a farla da solo.. un saluto.

Senza offesa, Markino, forse è meglio se suono di sotto, no?

effettivamente.

Non so come...ma riesci a farmi morire dal ridere anche quando c'è..ben poco da ridere. Boiakimolla Ki! ;)

anche io ho avuto il gomito ....del tennista e con 6 mesi di terapia con eutend ( 2 bustine al giorno per il primo mese e poi una sola ) sono guarito perfettamente.
ciao,
giorgio

ola! leggo con il sorriso sulle labrra e...con il dolore al gomito ...e mi sebra di rivedere la mia storia di questa mattina compresa la...fuoriuscita di eurini dal mio bancomat!

anche io ho male al gomito. a tutti e due devo dire. cmq molto molto di più a quello del mouse. Epicondilite dite? provo a vedere. da un fisioterapista devo andare?
tranne che quando tocco il punto, non riesco a capire dove è, ma se appoggio il gomito in un certo modo mi arrivano delle stilettate.

Sono curioso di conoscere l'evolversi dell'epicondilite. Anch'io ho comprato il bracciale biancazzurro con tondo siliconico antiscivolo (non credo sia da refrigerare!), pomate, integratori, infiltrazione (6 mesi di "guarigione") e ora mi preparo alla chirurgia...