Feynman, siamo finalmente in cassa integrazione. E' giusto però dare atto che...
Oggi abbiamo comunicato al Centro per l'Impiego il nostro essere in cassa integrazione. Fino al 30 marzo, rinnovabile fino al 30 giugno. L'accordo, siglato pochi giorni fa dalla cooperativa Feynman, Cgil e Cisl e Centro per l'Impiego , è stato perfezionato dall'azienda ed ora è una delle tante pratiche aperte che da un po' di tranquillità a 15 persone. Non è poco, in questo disastrato periodo. Almeno per noi. A cosa quasi fatta – manca un aspetto importante, la ricollocazione dei lavoratori, ma questa partita si gioca anche su altri tavoli aziendali – mi va di sottolineare alcuni aspetti che ho vissuto, seguendo la vicenda per conto dei colleghi e come delegato sindacale.
Innanzitutto l'atteggiamento dei segretari della Filt - Cgil, Fit - Cisl e Uil Trasporti, Ornella Giacomini, Gilberto Bellucci e Saverio Messina, che a fronte di un iniziale proposta della Feynman di licenziarci tutti tout court, hanno ravvisato invece la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. E l'hanno spiegata in maniera convincente al presidente della cooperativa Feynman Alessandro Modugno e al suo consulente del lavoro Fabrizio Pierro. In una situazione in cui tutto per noi lavoratori sembrava precipitato, hanno tirato fuori dal cappello delle norme le giuste leve, come ho riportato in questo post. Ne deriva, ovviamente, l'atteggiamento più che positivo – e certamente non scontato, di questi tempi – di Alessandro Modugno e di Fabrizio Pierro, che non solo hanno siglato l'accordo, ma gli hanno dato corso per le pratiche necessarie in tempi direi più che rapidi. Disponibilità e celerità che ha trovato medesima eco negli uffici del Centro per l'Impiego di Rimini, che ha completato il quadro stilando un accordo soddisfacente per entrambe le parti. C'è inoltre l'interessamento dei parlamentari Emma Petitti e Tiziano Arlotti con un'interrogazione sulle questioni dei lavoratori stranieri. Un gesto che ora viaggia su binari legislativi, del quale speriamo in un'evoluzione positiva.
Per essere ancora più corretti, devo dare pubblicamente atto a Modugno di due altre cose, forse meno importanti rispetto alla vertenza, ma importanti per me e umanamente esemplificative. La prima, in ordine di tempo, è che si è scusato dell'sms inviato (il post dal quale è nata tutta questa serie), non privatamente ma pubblicamente, con tutti i colleghi. Ed io pubblicamente, gliene do atto. Poi, in sede di trattativa, si è mosso personalmente per risolvere un problema con uno dei 15 colleghi. Un gesto (sono vago per motivi di riservatezza, dovete stare sulla fiducia) che poteva tranquillamente, legalmente e ragionevolmente evitare, ma che ha ugualmente fatto. E perciò merita la mia stima.