Emma Petitti, con Tiziano Arlotti, rispondono con un'interrogazione parlamentare alla mia lettera aperta sui lavoratori stranieri. Grazie.

Proclamazione della Repubblica Italiana, archivio fotografico della Camera dei Deputati

La deputata riminese Emma Petitti, coinvolgendo il collega Tiziano Arlotti, ha risposto alla mia lettera aperta sui colleghi di lavoro stranieri che, perdendo il posto, potrebbero perdere, con i loro cari, i diritti al soggiorno. Maggiori dettagli li trovate in questo post. Per ora la risposta è un'interrogazione che verrà depositata alla Camera. Se poi si evolverà in normativa, beh, credo che civilmente sarà una cosa bella. Nata, peraltro, su un blog. Vi lascio al comunicato di Emma.

Petitti: "Immigrazione e lavoro, il caso Feynman impone di rivedere al più presto la normativa"

La parlamentare annuncia un'interrogazione alla Camera: "Modificare la durata dei permessi per rendere più stabile il soggiorno regolare e ridurre la precarietà indotta dalla perdita del lavoro"

Rimini, 27 gennaio 2013 - Il caso della cooperativa Feynman arriva in Parlamento. E' il deputato PD riminese Emma Petitti ad assicurare il proprio interessamento sulla vicenda, che coinvolge 15 lavoratori e lavoratrici italiani e stranieri messi in cassa integrazione dopo le trattative per evitare il licenziamento collettivo.

"Presenterò al più presto un'interrogazione al ministro del Lavoro Enrico Giovannini, sottoscritta anche dal collega Arlotti, e porterò il caso all'attenzione della Camera in occasione della discussione del Jobs act e del nuovo codice del lavoro - annuncia Petitti -. La vicenda della Feynman ha evidenziato infatti i numerosi limiti di un sistema normativo che non tutela adeguatamente i lavoratori quando si tratta di immigrati pur in regola con i permessi, che da anni vivono nel nostro paese e i cui figli frequentano la scuola. Per diversi addetti e addette stranieri della cooperativa, l'inizio delle trattative per evitare il licenziamento collettivo ha coinciso con il rinnovo del permesso di soggiorno. Se l'azienda li avesse licenziati, avrebbero invece perso il permesso e sarebbero diventati clandestini di fronte alla legge. E quello della Feynman non è un caso isolato, bensì uno dei tanti che in Italia riguardano migliaia di lavoratori stranieri integrati nelle nostre comunit à, che perdendo il posto rischiano di perdere anche i diritti".

Parallelamente alla riforma del lavoro occorre ripensare anche la disciplina sull'immigrazione e sulla condizione dello straniero, conclude la parlamentare. "Chiederò ai ministri e al Governo di intervenire. I lavoratori stranieri sono persone integrate nel nostro territorio, a cui va riconosciuta la piena dignità. C'è bisogno di una svolta culturale e legislativa, con una nuova legge quadro sull'immigrazione e sul diritto d'asilo e con la modifica dei termini di durata dei permessi, al fine di rendere più stabile il soggiorno regolare e sottrarre alla precarietà indotta dalla perdita del lavoro, consentendo di cercare una nuova occupazione. Una norma così sbagliata nei principi fa emergere tutti i suoi limiti proprio nei momenti di crisi, e ci impone di rimettere mano in tempi rapidi al complesso normativo sull'immigrazione".

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