Inviato da Enrico Rotelli il 30 Marzo, 2015 - 23:20
In quel periodo non riuscivo a smettere di seguire programmi assurdi che raccontavano la crisi degli Stati Uniti. Banchi di pegni in città economicamente fottute come Detroit, con file interminabili di afroamericani che cercavano di piazzare qualsiasi cosa in cambio di pochi dollari. Aste di case o di ville disputate come battaglie da squali che diventavano personaggi televisivi. Box di sterminati self storage i cui lucchetti venivano aperti con tronchesi.
Inviato da Enrico Rotelli il 10 Dicembre, 2007 - 12:23
Il Natale è tempo di decisioni. Fondamentali: cosa regalo a parenti, amici, conoscenti ecc ecc? Di solito, aspetto gli ultimi giorni, quando ormai sono tutti in preda alla frenesia del "mi manca il regalo per questo, quello e quell'altro ancora, cavolo, e non so cosa regalare". Io invece sono solo drammaticamente in ritardo con l'idea guida che accompagnerà i miei regali, rigorosamente mono tono. "Quest'anno faccio l'etnico": e giù set da colazione equo solidale nel senso di cibo e oggetti dal terzo mondo. Oppure cesti "cibi da aziende locali biologicamente compatibili", oppure libri.
Inviato da Enrico Rotelli il 8 Maggio, 2007 - 14:40
Mi piace Igort. Non da sempre, negli anni '80, avevo Andrea Pazienza negli occhi. Totalizzante. Poi, ho letto “5 è il numero perfetto”, giallo a fumetti ambientato a Napoli, la storia di un vecchio camorrista in pensione che stana sé stesso dando la caccia agli assassini del figlio, lui pure camorrista. L'ho riletto molte più volte del titolo. E me lo sono goduto. Meno male, ho ancora spazio per maturare. In realtà Igort ha fatto qualcosina di più di alcuni buoni libri: è una delle buone ragioni per ricominciare a rimpinguare la sezione fumetti nella libreria.