Cento di questi Giordano
Giordano oggi compie ottant'anni. Da qualche giorno uno stuolo di amici, amiche, compagni, si sta mobilitando per festeggiarlo degnamente. Non il traguardo, invidiabile certamente, ma lui, la sua discreta presenza e storia, il suo – scusate il termine politico – percorso, il suo valore. Ognuno ne avrà di cose da raccontare, altrettante da serbare per orecchie degne o per il proprio cuore. Di quelle pubbliche, ne raccolgo qualcuna dalla memoria: Liliano Faenza, socialista storico e storico riminese, lo cita nel suo “Socialismo riminese”, in testa al libro parlando della Liberazione, quando i fascisti e i nazisti ancora spadroneggiavano in città, impiccando i giovani che tramavano come potevano per accellerarne la disfatta. Giordano Gentilini si riuniva con altri ragazzi, vent'anni appena o poco più – pochissimi oggi, nella carneficina di allora abbastanza per farne uomini pronti per rischiare il boia o per ricostruire una città disfatta - abbeverandosi agli ideali soffocati dal Regime nella bottega di un riparatore di biciclette, nel borgo Sant'Andrea. In una città resa sepolcrale dai bombardamenti alleati, il riaffiorare e l'ascoltare parole liberatorie era già abbastanza per prendere la via della Corderia e da lì avere il viatico per un vagone piombato o per la pubblica esecuzione. Giordano scampò, fuggendo attraverso uno slargo del recinto.
Prima ancora di questo episodio, dobbiamo ringraziare un cratere in corso Giovanni XXIII, quando le bombe cadevano tra la Castellaccia e la stazione, trasformando la paura di un rifugio nell'orrore e nel pianto mentre la polvere diradava. Ma Giordano ha avuto fortuna. E noi con lui. Le cronache ci restituiscono un giovane vicesindaco, socialista, che a fianco di Ceccaroni sgombra le macerie per costruire di nuovo una città, proiettandola nel futuro del turismo, quando questa parola significava operai in gita con il cartoccio ospitati da mezzadri che, scesi a riva dalle colline, diventavano prima muratori poi albergatori, ristoratori, baristi, intrattenitori. Quando la politica era andare alle riunioni nei ghetti e nelle frazioni per spiegare che se il Comune non portava lì la pubblica illuminazione ma rifaceva il lungomare non era perché in riva al mare ci stava i signori, ma perché era dalla Marina che poteva arrivare il pane, per tutti. Poi arriverà la luce, il depuratore, la Fiera. E con i capannoni prefabbricati di nuovo incontri, a implorare gli albergatori di stare aperti anche d'inverno, perché c'era una scommessa che, lo vediamo adesso, si poteva vincere.
Giordano è queste poche righe e molte altre, più dure o più felici, che dal suo sguardo indagatore e dal suo sorriso si possono solo intravedere, immaginare, sperare che diventino un giorno non lontano un libro, che non credo scriverà mai. Per quelli che oggi lo festeggeranno, i giovani soprattutto, gli amici, le amiche, i compagni, resta un punto fermo, il lucido guardiano del buon senso al quale il tempo forse ha tolto energia, ma non lungimiranza, né conoscenza, della città, delle cose della politica e delle persone che la animano o la agitano, secondo le stagioni, la vanità o la stupidità. Che crede nel futuro e per questo dona filo da tessere, aiuto, consigli e, quando ti senti perso, indulgenza, riparo, nascosti dietro un motto, fulminante e complice. Auguri Giordano, a te e a noi, che possiamo per ora solo invidiarti.
Commenti
Massimo Pironi (non verificato)
19 Giugno, 2006 - 10:23
Collegamento permanente
Mi associo al bellissimo
Mi associo al bellissimo profilo descritto di Giordano. Una persona semplice umile che dall'alto della sua esperienza e della sua storia è un esempio di come la politica può anzi deve essere servizio. Estendo i miei auguri e grazie Giordano. massimo pironi
Davide (non verificato)
19 Giugno, 2006 - 10:24
Collegamento permanente
Bravo chicco ieri oltre a
Bravo chicco ieri oltre a commuovere giordano, mi sono commosso anch'io. Hai scritto delle bellessime parole, su un grande compagno che ha fatto la storia della sinistra a rimini.
Antonella Beltrami (non verificato)
19 Giugno, 2006 - 10:24
Collegamento permanente
Caro Kikko, sei riuscito ad
Caro Kikko, sei riuscito ad esprimere con le tue belle parole, l'affetto e l'emozione che tutti noi abbiamo provato in un momento speciale dedicato ad uno di quei compagni che fanno grande il nostro partito! Grazie, antonella