L'isola dei Saremo famosi (per un po', almeno)
Ci sono diversi modi di fare “carriera” in un partito. Il modo A, quello auspicabile, è il metodo classico: partecipi alla vita pubblica, fai proposte, le appoggi, cerchi di realizzare attività o iniziative che riguardano la collettività. Chessò: persegui un obbiettivo, un tema sociale, ad esempio la legalizzazione della marijuana, una legge di tutela di una minoranza, un diverso approccio ad un problema reale, una nuova legislazione in materia di gatti o di procreazione assistita o di contrasto del gioco d'azzardo. Un giorno, grazie a queste attività meritorie – che raggruppiamo sotto il nome convenzionale di Politica - qualcuno ti candida ad un posto in qualche assemblea elettiva e, se trovi consensi e voti, vieni eletto. E ricominci la trafila suddetta, fino al giudizio finale sull'operato dei membri del partito e, se questo è positivo, ti ricandidano, ovvero ti sottopongono al giudizio degli elettori.
Oggi invece parlo del modo B. Parteggi per qualcuno, fai in modo di scegliere quel qualcuno che sia vincente o che è collegato alla cordata più potente del momento. Ovviamente parteggi per lui, alzi la mano al momento giusto per garantirgli i numeri perché sia vincente. Se per sbaglio chi appoggi non è il qualcuno vincente, oppure scopri che è destinato a essere perdente, poco male, molli il cavallo perdente, cambi casacca in modo altrettanto pubblico e ti accodi a quello vincente, anche sul filo di lana. Se sei costante in questo giochino, se presenzi alle riunioni giuste, se non dici cazzate – meglio se non dici nulla – se non proponi cazzate – meglio ancora se non proponi nulla – e se hai abbastanza militanza nella nicchia giusta del partito, anche senza aver fatto praticamente nulla a parte firmare inutili documenti o inutili proclami o organizzato inutili manifestazioni alle quali hanno partecipato 4 gatti ma sono finite sul giornali (un titolo e 4 righe bastano, con la foto meglio ancora), beh, un posto prima o poi in una lista lo trovi. Poi dio vede e provvede. Forse.