Flash mob a Manhattan? Macché, solo follia collettiva
L'altro ieri, cabotando su Internet, ho scoperto - grandemente in ritardo come al solito - il Flash mob, ovvero "un assembramento irrazionale di una moltitudine di persone col solo scopo di partecipare a qualcosa di assolutamente inusuale, in un luogo pubblico per un determinato periodo di tempo" - sempre poco "per poi disperdersi senza lasciare traccia". E' la definizione di Wikipedia. Flash = breve, mob = assembramento. Facile. Il collante di tutti, oltre al partecipare all'azione "carbonara", è il tam tam, attraverso gli strumenti di Internet e i telefonini. In pratica, un gruppo di persone, gli organizzatori, inviano un messaggio invitando altri sconosciuti a trovarsi in un dato luogo, di solito un grande magazzino, senza dare nell'occhio, chiedere, tutti insieme, ai commessi un'informazione (meglio se su un prodotto inesistente) per poi concludere l'azione, magari con un applauso: exit scena. Il primo, organizzato nel maggio 2003 a Manhattan da Bill Wasik, un giornalista di Harper's magazine, non è riuscito, ma ha funzionato il secondo, il 3 giugno seguente. La moda si è propagata, a Roma ne hanno organizzato uno analogo nel luglio del 2003, il format è il medesimo - si arriva, qualcuno ti da le istruzioni, rigorosamente al momento, si eseguono e poi si scompare, di nuovo nell'anonimia della folla. La scena è alle Messaggerie Musicali, la storia leggetela sul post di Macchianera. Quest'anno, invece - lo potete leggere sul blog del Fantasma del Formaggino, foto comprese - a Padova 500 persone, una folla, si sono messi tutti insieme a spingere, con tanto di hoo issaaa, la parete di un bar per spostarla, diretti da 5 "ingegneri". Beh, avete presente "Amici miei" con il compianto Philip Noiret (morto ieri, accidenti), quando la squinternata brigata di amiconi coinvolgono i turisti, a Pisa per raddrizzare la Torre? Funi, pali e centinaia di braccia a tirare e spingere diretti da qualche finto ingegnere? Beh, quasi preciso, mooooolti anni dopo, con in più la consapevolezza e la volontà di partecipare. Girando un po' ho trovato anche un sito, flasmob.com, per idee e organizzatori, ma chissà quanti ce ne sono a cercare bene. La cosa curiosa, oltre all'apparente nonsense dell'azione, è che questi riti collettivi hanno avuto una definizione della ratio primigenia solo nel marzo scorso, quando l'ideatore, Bill Wasik, ha spiegato su Harper's magazine l'origine di questa "azione culturale", nata per sperimentare la teoria della deindividuation. L'ha creata per dileggiare gli intellettuali anticonformisti e sottolineare l'atmosfera culturale di conformismo e dell'essere parte della "prossima grande cosa" (traduco la sintesi da Wikipedia). Per cui, tutte le definizioni precedenti all'articolo di Wasik, sono da considerarsi nulle, ad essere bonari. Ma perché tutto 'sto pistolotto per un'azione alla quale non ho partecipato? Ci arrivo. Feedreader mi segnala poco fa un nuovo articolo sul New York Times, questo: Shoppers Mob Malls for Holiday Discounts. Cotto come un sardoncino, leggo velocemente e collego il titolo alla "mia" (per dire, he?!) recente scoperta e mi immagino una incredibile azione di nonsense a New York, folle intente a fare chissàcheccosà a Manhattan, dopo essersi date appuntamento via mail, senza conoscersi, un tam tam elettronico nella metropoli per fare qualcosa in comune e poi tornare alla propria vita, spinti dal solo gusto di partecipare. Magari in una foto ci trovo pure Viola, curiosa com'è. No, niente Viola: ho letto male. La notizia dice che "Alle 6 del mattino a Times Square una folla di diverse centinaia di persone hanno attraversato le porte di Toys “R” Us e creato un'eguale fila per comprare the season’s must-have product: T.M.X. Elmo: l'ultimo prodotto must della stagione, Elmo. Si, quello peloso, rosso, di "Sesamo Apriti", figlio del creatore dei Muppet Show. "Pazzia completa" ha definito la scena un ragazzino di 16 anni. In tutto il paese milioni di americani hanno iniziato la stagione degli acquisti per le vacanze nei mall - grandi magazzini, qualcuno dei quali ha aperto alle 5 del mattino. No, mi sono decisamente sbagliato. Non è un flash mob, manca un pezzo, quello divertente. E' solo "un assembramento irrazionale di una moltitudine di persone". Per un pupazzo.
Commenti
caccy (non verificato)
28 Novembre, 2006 - 13:27
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beh...markino gia' c'aveva
beh...markino gia' c'aveva dato "sola" anticipatamente dicendo che domenica era occupato! io mi sono stampata le lezioni di poker...ora me le sto studiando, spero che per il fatidico giorno della partitella, vengo preparata!!!..senno' mi spennate come una tacchinella!!!
Enrico Rotelli
28 Novembre, 2006 - 12:16
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Ammore... Devo ancora andare
Ammore... Devo ancora andare a vedere se il nostro vicino "famoso" è podcastabile (mazzachebruttaparola). Al peggio, la radio la mettiamo sul pianerottolo. Come dire: "Il buongiorno si vede dal vicino". Approposito di vicini: avevo preso cocacola e birra... Siamo proprio inaffidabili. Mi piace così, però. I'm feel like Hallo Denise.
caccy (non verificato)
28 Novembre, 2006 - 11:56
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Buongiorno vicino! mettiamo
Buongiorno vicino! mettiamo una radio in stereofonia nel pianerottolo? :* un bacio!