Ecce Bombo

Dovrei lavorare. Sì, dovrei proprio lavorare, un testo che mi sollecitano da più parti e con una discrezione così discreta che rasenta l'insopportabile, per quanto è suadente e gentile. E invece è solo la mia coscienza che morde e rimorde. L'ho lasciato per fare il mio dovere di militante, andando alla manifestazione per il No, chiusura di una campagna referendaria ancora più sonnacchiosa delle comunali (che in quanto a valium…). La cronaca, in questa bollurosa serata, restituisce poche ma definite azioni: raduno del corteo sotto l'arco d'Augusto, ovvero un'infiorescenza di capannelli di militanti suddivisi per A) appartenenza al sindacato, B) al partito, C) alla cosiddetta "società civile", D) alla Digos, E) ai carabinieri, F) ai vigili urbani. In tutto un'ottantina di persone (forse più, mi sa di meno). In mezzo, come collante, il solito volantinatore, che mi ha consegnato l'ennesimo volantino, mentre ero al telefono. Vuoi dirgli di no? Vuoi spiegargli che nell'ufficio di sopra ci sono tonnellate di carta di quel tenore? O che in un cd c'è lo spottino che ho prodotto la settimana scorsa, 80 passaggi al giorno su tv e radio locali? Ma dallo a quelli che transitano, magari se lo leggono domenica mattina, prima di andare al seggi, chi è qui sa già per cosa votare…Niente, il MILITANTE si sbraccia fin quasi a cadere e prendo il foglio fitto fitto per farlo sparire nella borsa. Poi, il corteo si forma, si mobilitano nell'ordine i capannelli D, E, F, la panda del comitato, i leader del Comitato che svolgono lo striscione per poi reggerlo, i capannelli A, B, e C. Dalla panda, la voce decanta le ragioni per un voto (per me) giusto, dando al corteo (decisamente a maglia larga) un ritmo "as a funeral drum", per dirla con Pinky. Percorriamo il mezzo chilometro fino alla piazza a passo funereo. Laggiù, in lontananza, si vede il viavai di Rimini intenta al venerdì sera, fanciulle in fiore tutte epidermide, forme e sandalini, ganzi e gonzi, famigliole con gelato, tutti a distanza siderale dalla nostra meta, lanciati con interesse verso il divertimento, la socialità o il letto, che alberga nella metà della città che non toccheremo. Mai. E io, bicicletta appresso, in mezzo a questa grigia icona liturgica del '900, la MANIFESTAZIONE, dinosaurico orgoglio dell'organizzazione di massa, che in scala ridotta non ha nulla da invidiare ai mesti riti d'addio tra chiesa e svincolo per il camposanto. Sotto l'orologio, i ringraziamenti al Comitato, che in questi mesi ha preparato diverse iniziative, certamente più dei partiti, in tutt'altre scadenze affaccendati - battere Berlusconi (e abbiamo fatto fatica), vincere a Rimini - prima di lasciare la parola a Libero Mancuso, il magistrato, e alle democratiche ragioni del rifiuto di un pataracchio, che la banda di Arcore ci ha smollato lì, come colpo di coda, insieme ai furbetti di quartiere e al calcio degli impuniti. Mentre attraverso questa scena a cadenza mortuaria, penso che la malandrinata della Costituzione l'han fatta passare per una riforma, come un qualcosa di nuovo per un'Italia che è, o si sente, malata di vecchio. E noi, sinistra, questa patina di novità, brillante come un pavimento negli spot pubblicitari, continuiamo a spolverarla via con un piumino fatto di vecchie liturgie, pieghevoli fitti fitti di parole incomprensibili nell'era della televisione, riunioni semideserte, rassegne cinematografiche (che fanno così cultura…), liscio e dibattiti. Solidi ingredienti dell'impegno e della mobilitazioni, spalmati con funzionaria precisione alle dovute scadenze, nei soliti modi. A cucchiaiate, ampie e rassicuranti, un po' come si spalma la Nutella, quando si è da soli.

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Commenti

Con il tuo tono mi fai venire in mente una lettera di Carlo Emilio Gadda che mi ha segnalato Mirco della libreria.

L'argomento è diverso, ma il tono no.

La cerco e te la mando.

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Felice

Ciao Kikko..a forza di leggerti dal feed RSS non avevo notato che la casa qua era cambiata, ristrutturata e dipinta con belle tinte moderne.

Ottima scelta di template, e complimenti anche per la parte fotografica.

Per il resto è sempre un piacere leggere quello che scrivi. A tal punto che penso che un partito come quello non ti meriti :p

A presto per quel famoso caffè..dovrei passare per Rimini proprio questo giovedì, così che se arrivo con anticipo ti chiamerò.
Così facciamo que chiacchiere anche dal vivo.

all'ultima festa dell'unità, lunedì 19/07, ho trovato la pizza meravigliosa, ricca di "quell'impegno e mobilitazione che SOLO alle dovute scadenze....." dimenticavo, c'era anche il liscio e quel pizzico di moderno dato dalle nuove generazioni che ballavano l'ultima di Madonna.
baci