Inviato da Enrico Rotelli il 30 Maggio, 2008 - 03:45
Io non l'ho mica capito cosa stavo facendo. Sul palco, intendo. L'ho capito più o meno l'altro ieri, passato lo stordimento. Anzi, passato tutto. E' stato più o meno come buttarsi dall'aereo. Cioè, non proprio uguale uguale, ma più o meno sì. Fai il corso, in questo caso le prove. E con te ci sono altri che faranno la stessa cosa. Ti studi per bene la parte, le battute, i movimenti, le entrate, le uscite. Cioè, più o meno le procedure.
Inviato da Enrico Rotelli il 30 Maggio, 2008 - 03:39
La notte prima dello spettacolo volevo guardarmi Turnée, di Salvatores. Mi riconoscevo tanto in Fabrizio Bentivoglio, che interpreta l'attore scoppiato, quello che al momento di dire la prima battuta non muove un muscolo, nemmeno su suggerimento. Piantato sul palcoscenico come gli alberi della scenografia. Un'ora prima, all'ultima prova, ero uscito dalla prima scena scordandomi la battuta più lunga. E lo stesso ho fatto nella VI scena. Quei secondi interminabili erano più assordanti di un altoparlante che grida "Kikko, coglione". Sul copione ho scritto, poi, "Non uscire".
Inviato da Enrico Rotelli il 25 Marzo, 2008 - 00:56
Tra le migliaia di riminesi che ogni inverno ammazzano il placido sonnecchiare del Paese di Moraldo a colpi di corsi e seminari, ci sono anche io. C'è chi studia le danze etniche, quella del ventre, la pittura, le filosofie orientali, lo yoga, il fumetto, la cucina e l'inglese. Io faccio teatro. Sounds good, he?! Se poi uno non mi ha mai visto recitare, wow! il suono è più squillante. C'è da dire che a Rimini più o meno tutti fanno teatro: ci sono una trentina di compagnie, un'associazione di associazioni, un paio di siti, tre o quattro sedi permanenti di attori e corsi.