Libri & autori

Recensioni di libri, appunti, note sugli autori, segnalazioni... insomma, qualche parola per il tempo che mi hanno fatto trascorrere

“Dì a qualcuno che io sono qui”: un messaggio in bottiglia per i bambini nel carcere di La Paz.

Barbara Magalotti ha fatto l'educatrice volontaria nel carcere di La Paz, Bolivia. Per i figli dei detenuti, che vivono con i padri all'interno della struttura carceraria. Vivono lì, come detenuti, ma non scontano una pena: i figli seguono i padri perché le madri, rimaste senza compagno, devono sopravvivere e spesso abbandonano i figli.

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Bring the boys back home: l'11/9 l'ho passato sul sito di Doonesbury

Alcuni dei personaggi della strip Doonesbury

Undici settembre. Questo anniversario lo passo a leggere il sito di Doonesbury, la striscia disegnata da G. B. Trudeau che da 35 anni accompagna la vita americana, raccontando dal campus in poi un nugolo di personaggi a zonzo nella società: scuola, mass - media, politica, religione, cazzeggi, Cia.

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Harry Potter e il babbano disincantato

Vada come vada – e non sarò certo io a svelarlo - di una sola cosa si è certi e rallegrati: è finalmente finita la saga del Maghetto contro l'Oscuro Signore. Sette puntate voluminose, e oltremodo costose, alle quali, comunque, si è stati fedeli.

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Sabato con l'Alligatore, Igort e Carlotto. E pure lunedì notte.

Mi piace Igort. Non da sempre, negli anni '80, avevo Andrea Pazienza negli occhi. Totalizzante. Poi, ho letto “5 è il numero perfetto”, giallo a fumetti ambientato a Napoli, la storia di un vecchio camorrista in pensione che stana sé stesso dando la caccia agli assassini del figlio, lui pure camorrista. L'ho riletto molte più volte del titolo. E me lo sono goduto. Meno male, ho ancora spazio per maturare. In realtà Igort ha fatto qualcosina di più di alcuni buoni libri: è una delle buone ragioni per ricominciare a rimpinguare la sezione fumetti nella libreria.

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Uomini e androidi, secondo Philip K. Dick

Un tempo [il mio tema principale] era la ricerca della realtà, che avevo formulato come: «Cosa è reale? Cosa non lo è?». Ma credo che invece la domanda «cosa è umano? Cosa non lo è?» sia più vitale… Definire cosa è reale equivale a definire cosa è umano, se si è interessati agli umani. Chi non prova interesse per loro è un soggetto schizoide, per come la vedo io, un androide: dunque non umano, e quindi non reale. Se vi riconoscete in questa tipologia, dovrete risolvere il vostro problema da soli, senza il mio aiuto, perché non provo una grande simpatia per voi.

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