Inviato da Enrico Rotelli il 14 Agosto, 2006 - 17:50
Il tabacco Gauloises l'ho trovato a 50 km da Parigi. E' stato come ritrovare un amico dove ti aspetti l'imponderabile, ma non lui. E l'ho lasciato in silenzio, fino alla prima destinazione, Rouen. Lo rollo all'Agorà café, prima sosta dopo una passeggiata in questa cittadina di provincia densa di sorprese. Svoltando da Notre Dame, mi imbatto in Rimini. Sissì, proprio lei, richiamata sulla vetrina e nella tenda di un negozio di calzature, proprio di fronte alla chiesa. Ah, cominciamo bene, penso.
Inviato da Enrico Rotelli il 14 Agosto, 2006 - 17:22
Quando sono partito lo sai: ho saltato a piè pari la tua consegna. Poi mi sono immerso nell'apnea del viaggio, lungo le autostrade che mi portavano via da Rimini, te compresa. Un po' mi è spiaciuto, me ne rendevo conto quando canticchiavo con più vigore un pezzo o quando affondavo il gas per superare un'auto che mi avrebbe, poi, distanziato. Chose comme ça.
Inviato da Enrico Rotelli il 30 Ottobre, 2005 - 07:30
Positano, 30 ottobre
Il "rigato" mi ha portato giù giù fino a Positano, poco oltre la meta prevista, Napoli. Nel mezzo, una gran voglia di fuga, indefinita nei perché e nei per dove, una zingarata verso una decisione che, come al solito, avverrà per caso e per umore, conscio che poi alla fine è l'inconscio a scegliere, prendendosi la ragione. Sono partito col grigio, una mattina riminese grigia fin dentro le notizie, grigie anche le Marche, a chiazze e buchi come l'asfalto. Giusto l'Abruzzo ha cominciato ad esser colorato, di un tardivo autunno. E poi il Lazio, coi colli romani, colorato di pini e ulivi e casoni e agglomerati, mentre il rigato pian piano diventava nero notte, di là tre file di doppie luci bianche, di qua coppie di rosse, a tratti fiammeggianti.
Inviato da Enrico Rotelli il 11 Agosto, 2005 - 17:46
Siamo arrivati mercoledì alle 7, partiti alla spicciolata ed arrivati insieme, ancora impreparati ad entrare in ferie, increduli o quasi pronti a ripensarci. Torre dell'Orso, frazione marina di Melendugno, Lecce. E il tempo della fuga è già finito, né troppo presto né troppo lungo. Solo trascorso, placidamente e senza tanti programmi, così come veniva: bene.
Inviato da Enrico Rotelli il 1 Agosto, 2005 - 17:41
Ferie, una settimana. Tre giorni fa, no 4, lo spunto per una zingarata incrociando per caso, tra scale e corridoi, Andrea. Vuol partire ed è da solo, come me, ha in testa Berlino, con una puntata nei Paesi Bassi. "Den Helder, voglio tornarci - gli faccio, già convinto del viaggio, tornando in un lampo a quel porto sul mare del Nord, fitto di navi da guerra pescherecci e case galleggianti ormeggiate in un placido canale. Vent'anni indietro, mica uno, quando in quel porto ho chiuso il libretto di navigazione nel cassetto, per aprire il tesserino militare.