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Aggiornato: 14 ore 31 min fa

Ad ogni conferenza stampa il suo tempo. Breve, per favore.

10 Aprile, 2014 - 18:01

Forse sono un purista rompiscatole, ma faccio fatica a concepire una conferenza stampa che duri più di mezz'ora. Non concepisco nemmeno una conferenza stampa con persone che devono fare “pubblico”, come spesso accade. Forse la confusione nasce dal fatto che noi la chiamiamo conferenza stampa, mutuata da «press confererence». Ma troppo spesso ci dimentichiamo la seconda parola, «stampa». E quindi una conferenza dedicata ai mezzi di informazione, non al pubblico. Perché invitarlo quindi? Per fare numero? Mah.

Quando si organizza una conferenza stampa si presume si debba affrontare un argomento che non può essere lasciato ad un mero comunicato. Che ha comunque la sua efficacia, se è fatto bene. Si presume che il tema sia complesso, particolare, va da sé interessante, o quantomeno che meriti un incontro con la stampa. Ecco, questa per me è la definizione più giusta: incontro con la stampa. Si invitano i giornalisti e gli si offre l'opportunità di ascoltare ma anche interagire. Nel bene come nel male, domande scomode comprese. Se non si hanno in mente questi obbiettivi allora forse l'incontro con la stampa è meglio non farlo.

Il tempo non è un dettaglio. L'incontro con la stampa è un momento complesso, come sa bene chi li organizza. Un appuntamento che ha un prima, un durante e un dopo. E tutte tre le fasi sono delicate. I giornalisti devono essere stanati dalle loro redazioni, dove sono sempre pochi, per la mole di informazioni che arrivano, e distanti dalla sede dell'incontro. Tutti fattori che non aiutano. Quindi c'è da mettere in conto il tempo per gli spostamenti, il ritardo (inevitabile) di inizio, i contenuti da diffondere, le domande e le risposte. Dei giornalisti della carta stampata e delle tv, beninteso. Ciascuno con i loro tempi. Sempre stretti. Vogliamo calcolare un'ora tra andata, ritorno e chiacchiere varie? Beh, ce n'è di roba da passare in redazione, eccome.

Poi ci sono i relatori che parlano. E non sempre sono abituati o all'altezza. O, peggio ancora, usano la conferenza stampa come un palcoscenico. Effimero, ma «l'attore» spesso non lo capisce e il suo addetto stampa, purtroppo, abbozza. Perché troppo spesso il leit motiv è: si attacca l'asino dove vuole il padrone. Ma in mezz'ora se ne possono dire di cose, sopratutto se si ha l'accortezza di stare “sul pezzo”. Perché un conto è approfondire, un conto è aggiungere dettagli che comunque in una articolo – quello che scriveranno gli altri – non ci possono stare. Semmai troppi dettagli generano confusione, sviano dai contenuti principali che si vogliono far passare. E, peggio, annoiano. E se avete voluto incontrare i giornalisti è per raccontare qualcosa di interessante per loro e per i l pubblico che volete raggiungere, non cose noiose.

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Facebook, come salvarsi dalle crisi degli amici, “disinnescando” i loro post

27 Marzo, 2014 - 13:14

Dice che per la Netiquette, su Facebook, l'amicizia la devi dare a chi te la chiede. Chi l'ha detto, ancora, non l'ho scoperto. Temo, piuttosto, sia stato un buon marketing man dello stesso socialnetwork ai suoi esordi. E' certo però che questa regola – o presunta tale – cominci ad essere scomoda, man mano che il proprio giro di amicizie comincia a lievitare in maniera consistente. E sopratutto vista la scarsa consapevolezza, in materia di Netiquette e - diciamolo – di gestione della propria immagine pubblica degli utenti. Perché quest'ultima – la gestione dell'immagine - è Il problema, purtroppo. Al quale molti soccombono (me compreso, beninteso). Anyway, la regola di netiquette è ormai radicata, se non per la giustezza, almeno per la prassi.

Mi spiego con un esempio. Conosci da anni una tipa. Magari ci hai pure mangiato di fianco oppure hai “pasturato” (tecnica di corteggiamento romagnolo finalizzato a fini prosaici di brevissimo periodo), ma senza successo. Nella vita reale scambi un frettoloso ciao, mentre su Fb manco quello. Eppure, essa, bombarda la tua home page di immagini. Lei che gioca a tennis, lei che fa i selfie con una scollatura “vedo-non-vedo”, lei con le amiche (in secondo piano) che si divertono pazzamente scolandosi autobotti di spritz. Insomma, l'insistente repertorio di immagini di un'adolescente alla scoperta di un'affermazione personale, coniugata però ad un'età over “enta”. Imbarazzante. Insistente ed imbarazzante.

Oppure, altro esempio, hai a che fare con un vecchio amico che ultimamente ha preso una deriva “radicale”, scegliete voi radicale in cosa. Politica? Animalismo? Misticismo religioso? Risvegli sessuali? Insomma, l'amico in questione, magari in crisi da mezza età, è fulminato sulla via di Damasco e bombarda sistematicamente la sua cerchia di amici con immagini e link a tema: agnelli squartati (siamo a Pasqua, preparatevi), leader urlanti, santi adoranti, gnocche siliconate. Se lo affronti, rischi di fare le veci del suo psicologo (ammesso che ne abbia uno), se lo fai notare magari si offende, se lo cancelli se ne accorge di sicuro, tale è il rapporto che vi lega. Insomma, è un dramma.

Visto che cancellare non si può, si opta per disinnescare il problema. Freccetta sull'angolo destro in alto dell'ultimo selfie o link imbarazzante dei “pazienti” su Fb e - magia! - appaiono due (o tre in caso di link o condivisioni di pagine) soluzioni: Non desidero vedere questo contenuto, Non seguire più XYZ, Nascondi i post di nome_pagina. La prima soluzione disinnesca solo temporaneamente il problema. Ma magari i sintomi del paziente sono passeggeri. La seconda soluzione – Non seguire più XYZ - è decisamente più radicale, ma è altrettanto salvifica. Nello stesso tempo metti il paziente in osservazione (puoi sempre interagire con esso), ma non ricevi i frutti delle sue fasi (speriamo) lunari. Non solo, puoi sempre andare sulla sua bacheca e, nell'area bassa dell'immagine di copertina, cliccare il pulsante Segui, a destra del pulsante Amici, e riprendere il flusso delle sue esternazioni. La terza scelta invece è più raffinata: nascondere i post di pagine che non apprezzate alla lunga diventa utile. Come bloccare i mittenti di inviti molesti. Ma questa è un'altra storia.

Comunicazione: Immagine pubblicaMedia: Facebook

I troll sono tra noi: dei commentatori molesti, violenti, compulsivi

24 Marzo, 2014 - 15:27

In principio erano (orrende) creature magiche, che popolavano le saghe scandinave o Il signore degli anelli. Poi, è arrivato Internet e si sono materializzati tra di noi: i troll. Già l'immagine web dice molto sulla loro identità web. Nelle saghe sono creature estremamente stupide, violente, che fanno della lotta il loro costume primario. Sul web invece pure: sono gli utenti dei social o scrittori del web molesti, prolissi e accorati, offensivi o eccessivamente polemici, che combattono le loro guerre ora su un profilo Facebook, ora commentando un post di un blog, ora creando una pagina Facebook o un sito (sfruttando le occasioni gratuite che la Rete mette a disposizione) lanciando strali e notizie spesso false, che poi la “ggente” acriticamente condivide. O incitando ad una salvifica lotta.

Chi non ha avuto a che fare con un Troll? Quando Fb ancora non esisteva (pardon, non era diffuso) i blogger erano infestati da spammers e troll. I primi li combattevi a suon di plugin, i secondi a suon di cancellazioni. Ne sa qualcosa Galatea Vaglio, che vanta una pluriennale carriera come catalizzatrice di “spostati” solo per il fatto di bloggare in modo (meritatamente) notorio. Chi non si è trovato sul profilo Fb il commentatore compulsivo che scrive tonnellate di commenti, lunghi, of course, annullando il gusto di una condivisione fortunata o un post sagace? Chi non ha letto il violento che augura ogni male perché la pensi diversamente? E' successo a Caterina Simonsen, studentessa di Veterinaria all'università di Bologna (qui un articolo sul suo caso), rea di aver difeso la sperimentazione sugli animali poiché, colpita da 4 malattie genetiche rare «senza la ricerca sarei morta a 9 anni».

I brodi culturali di queste creature un tempo anonime sono tanti, ma è nella politica che crescono. E magari fanno pure carriera. In occasione di una campagna elettorale mentre Pierluigi Bersani passava dalla centrale piazza Tre Martiri di Rimini fu agganciato da un'attivista di un movimento, che lo incalzò (con le sue tesi) fino a piazza Cavour. Non c'era pubblico in quei 300 metri, tranne il segretario regionale Pd, che duettava con lei mentre Bersani semplicemente la ignorava. Ora siedono, con un diverso spessore politico, nello stesso emiciclo.

La semplicità di postare commenti sui social network ha centuplicati i troll. Fb, si sa, dona una certa rilassatezza nei costumi, è facile abbandonarsi a qualche commento più pungente, anche involontariamente. E ciò impone, talvolta, un po' di autocontrollo. Così come è facile aprire blog con un servizio gratuico, come altervista o wordpress. E da lì,il troll, può contare su migliaia di affiliati, che rilanciano le sue tesi – magari squinternate, magari arraffazzonate, magari sgrammaticate – nel magma informe della Rete.

Non se ne esce più? E' una lotta impari? Pericle, in una situazione simile a quella di Bersani, giunto a casa fece accompagnare da un servo con una lanterna il suo troll a casa. Alcuni teorizzano di “Non alimentare i troll” (Don't feed the troll), semplicemente ignorandoli. Altri ritengono che così invece li si alimenta. Io, ad esempio, più prosaicamente cancello i commenti. Se non sono attinenti con quel che posto, avverto l'autore e confido nel suo buonsenso. Se sono offensivi verso altri utenti della MIA bacheca (perché è mia, non di altri) prima lo faccio notare (e l'offeso in genere segnala l'apprezzamento) poi cancello. Ma non sono un personaggio pubblico. Penso a quei poveri politici in carica, che raccattano troll ad ogni pie' sospinto. Qualcuno è stoico, fa come Pericle. Io bannerei. Ma chi è in carica non può farlo, non senza conseguenze. Perché il troll di turno lo accusa di poca democrazia. E c'è sempre, purtroppo, chi mentre si indica la luna, guarda il dito.

Comunicazione: Comunicazione politicasocial networkMedia: Facebookblog

LinkedIn, le cose che ti fanno sembrare muto (o sciocco)

20 Marzo, 2014 - 21:38

LinkedIn può farti sentire un po' incerto, al primo approccio. Sopratutto se vieni da un'esperienza come Facebook. E' normale chiedersi «Come può aiutarmi a far crescere la mia piccola impresa?» LinkedIn è il social network professionale. E' un luogo dove le persone di tutti i settori possono costruire relazioni con i colleghi e dimostrare la loro esperienza e competenza. E 'anche un luogo dove le aziende e le organizzazioni possono mostrare il loro lavoro ai potenziali clienti, clienti e anche i futuri dipendenti. L'ultima cosa che vuoi, su LinkedIn, è far sembrare che non sai quello che stai facendo.

Ecco una semplice lista di cose che puoi benissimo evitare e che ti aiuteranno a gestire il tuo profilo.

1. Non capire la differenza tra una pagina di una società di LinkedIn e un profilo LinkedIn. Esistono due modi per dimostrare le tue competenze su LinkedIn. Con una pagina aziendale, comunicherai il tuo business. Questo è simile a una pagina business di Facebook, dove i potenziali clienti possono conoscere meglio la tua attività. Tuttavia, è molto più focalizzato sull'informare il pubblico, piuttosto che la costruzione di una comunità come si farebbe su Facebook.

Con il tuo profilo LinkedIn, comunicherai come un individuo piuttosto che come un'azienda. Ti connette con i clienti, i colleghi e gli altri membri della tua rete professionale.

Mescolare queste cose – la pagina dell'azienda e il profilo - è un modo garantito per sembrare sciocco quando si inizia.

2. Gestire male la foto del profilo o utilizzare una foto non professionale. Oppure non metterla del tutto. Le immagini sui social network sono importanti. Sopratutto quelle che ti devono rappresentare di fronte a conoscenti e a sconosciuti. Puoi anche pensare che è un aspetto senza importanza, o addirittura puoi anche non mettere una foto, ma ciò può avere un grande impatto sull'aspetto generale del tuo profilo.

Foto che potrebbero “volare” su Facebook non sono una buona scelta su LinkedIn. Mantieni il tuo profilo professionale. E fai attenzione a come ritagli la foto: non c'è niente di più brutto di una foto “da patente”. E non usare una foto con più persone. Il tuo (bel) viso dovrebbe essere l'unico nella foto.

3. Non completare l'intero profilo. Avere un profilo incompleto non solo è segno di pigrizia, ma non ritrae tutte le incredibili credenziali e l'esperienza che hai. Mostrale.

4. Abbellire le tue responsabilità e realizzazioni. Scrivere in modo chiaro e semplice è meglio che abbellire. Già indicando chiaramente ciò che fai e ciò che hai fatto puoi stupire prima te stesso, poi gli altri: sono sicuro che hai un sacco di esperienza per sfoggiare. Di tutto alla gente, se sei bravo se ne accorgono anche senza tanti aggettivi.

5. Non personalizzare il tuo percorso professionale. Il percorso professionale è il testo proprio sotto il tuo nome. Personalizzalo in modo che catturi l'attenzione e parli delle tue qualifiche aziendali. Investici qualche minuto in più, rileggilo, limalo, e poi pubblicalo: il “guadagno” è assicurato.

6. Non aggiornare le proprie informazioni. È importante mantenere tutte le informazioni “up-to-date”. Perché? Semplice, perché se sei su LinkedIn vuoi che la gente si connetta con te facilmente. Allora, aiutala :-)

Media: 

Sodalitas Social Award: Target Sinergie partecipa al premio con il progetto «Les liaisons contagieux».

20 Marzo, 2014 - 21:19

E’ il più autorevole premio per la Sostenibilità d’Impresa in Italia: parliamo del Sodalitas Social Award, bandito dalla Fondazione Sodalitas di Milano, al quale Target Sinergie ha partecipato con il proprio progetto «Les liaisons contagieux: formazione, comunicazione e buone pratiche catalizzano qualità del lavoro e inclusione sociale». L’azienda riminese ha presentato le proprie “best practice” di Responsabilità Sociale d’Impresa, assistita nella stesura dalla preziosa collaborazione di Patrizia Drudi e Alessandra Cannini dell’associazione Figli del Mondo di Rimini. Associazione che promuove nel territorio «l’ integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate» (Commissione Europea).

«Le liaisons contagieux», questo il titolo dato al progetto, illustra come coordinando l’attività di formazione permanente, l’inclusione sociale, la comunicazione interna, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e il coinvolgimento dei dipendenti in azioni di responsabilità sociale si può catalizzare qualità del lavoro ed avere impatti positivi nella sfera sociale. Una sinergia che coinvolge tutte le strutture del gruppo, a partire dalla Formativa, la cooperativa sociale del gruppo, In Opera Onlus, e i mezzi di comunicazione del gruppo, esistenti o realizzati ad-hoc.

In rilevo nel progetto diversi aspetti dell’impegno di Target Sinergie, a cominciare dal programma di formazione permanente del gruppo, che nel 2013 ha visto coinvolti 104 dipendenti in 26 attività formative per un numero complessivo di 332 ore di lezione dedicate a sicurezza, Team Building, comunicazione sociale d’impresa, informatica, coinvolgimento nelle attività sociali, comunicazione e problem solving, affiancamento nuovi capisquadra e lavoratori.

Una forte valorizzazione anche per il lavoro di inclusione sociale di cui è stata protagonista la cooperativa sociale In Opera, innovativo dal punto di vista dell’approccio. In una fase recessiva i progetti di inserimento hanno maggiori difficoltà a trasformarsi in posti di lavoro concreti. Dopo una proficua formazione teorica e sul campo, le persone che hanno gettato le condizioni per un’autonoma capacità lavorativa, rischiano di vedere sfumate le loro aspettative. In Opera ha quindi sfruttato la capacità di sostenere questo impegno “esportandolo” presso altri soggetti individuati attraverso la Rete di relazioni create in questi anni con aziende del mercato privato e soggetti del Terzo settore. Si sono create quindi le condizioni per “fertilizzare” con valori e pratiche strutture nate con tutt’altre finalità e ridotte o assenti capacità di coinvolgimento lavorativo di personale svantaggiato.

Tra gli aspetti innovativi presentato il servizio web di distribuzione della documentazione paghe e cud, evoluto da cartaceo a digitalizzato, sgravando il lavoro degli uffici e coinvolgendo gli oltre 700 lavoratori. Questi, anche grazie a una postazione assistita in sede per i meno abili, accedono direttamente via web al servizio che raccoglie, veicola e archivia in profili strettamente personali, oltre ai documenti retributivi informazioni utili, avvisi e newsletter digitali.

Social media: dall’ostracismo al coinvolgimento aziendale. Questa frase riassume l’approccio Target Sinergie ai social media, che li sta utilizzando in modo estensivo non solo per veicolare la propria immagine aziendale ma per favorire i rapporti interpersonali. E’ stato creato un gruppo aperto aziendale su Facebook, dove dipendenti ed ex dipendenti condividono sopratutto interessi privati, sociali, informazioni, articoli, foto, influendo direttamente sul clima aziendale e la promozione di interessi nel volontariato e la solidarietà. E’seguito lo sviluppo di una pagina aziendale su LinkedIn, che ha aggregato i dipendenti già presenti sul social network professionale. L’utilizzo è stato incoraggiato dallo stesso presidente della Target Sinergie, diffondendo un agile vademecum in 25 punti per una proficua compilazione del proprio profilo personale, con suggerimenti per le foto, le informazioni curriculari e la “netiquette” da tenere nelle relazioni professionali.

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L'e-mail, questa sconosciuta

20 Marzo, 2014 - 18:38

Una volta c'erano le lettere, oggi le lettere elettroniche. Ma sempre di parole si tratta. E' attraverso questo strumento che transitano nella vita di tutti i giorni o nelle aziende la maggior parte delle nostre comunicazioni. Non sempre però sono all'atezza delle aspettative di coloro che le ricevono.

Il corso, di due ore e mezza, affronta la redazione di una corretta e-mail dall'oggetto alla formula di chiusura, attraverso un semplice esercizio e alcune regole di base affrontate dall'analisi dell'elaborato.

Modulo sperimentato in corsi di formazione aziendali.

Le basi del comunicare: dalla carta al web, social media compresi

20 Marzo, 2014 - 17:48
Corso di comunicazione di massa per professionisti, imprenditori o semplici “curatori” della propria immagine pubblica

La semplicità di accesso a così tanti mezzi di informazione offre grandi possibilità di contatto per attività professionistiche, piccole imprese o semplici dilettanti del web. Ma pone anche scelte sulla corretta e proficua gestione dei vari mezzi. Il corso vuole aiutare a gettare le basi della comunicazione di massa e le sue declinazioni suii diversi media. E quindi affronterà, in modo graduale e con risultati immediatamente sfruttabili: le basi del giornalismo, dall'articolo alla composizione di una newsletter cartacea e digitale, come diffondere contenuti su siti, blog e piattaforme video, come valorizzarli sui social network.

Il corso introdurrà i sei partecipanti alla comunicazione di massa attraverso la composizione di testi giornalistici, propedeutici alal gestione del proprio ufficio stampa e la pubblicazione di una newsletter professionale, le basi tecniche di gestione di un sito e di un blog, i testi e i titoli in rapporto con i motori di ricerca, riflessioni sull'apparato fotografico e le autoproduzioni video, un corretto assetto informativo sui social network professionali.

La proposta nasce dal comune operare di Davide Grassi, avvocato, di Giovanni Benaglia, dottore commercialista, titolari dell'omonimo studio legale e tributario, e di Enrico Rotelli, giornalista, negli ambiti della comunicazione che abbracciano la saggistica, le riviste di settore e il web: la blogosfera e i social network.

Il corso verrà tenuto da Enrico Rotelli in orari serali preso lo studio legale e commerciale Grassi Benaglia e associati, piazzetta Zavagli. 1, Rimini.

Programma

Il corso di prefigge di gettare le basi per un utilizzo autonomo, coordinato e non, ma comunque consapevole dei principali mezzi di informazione – siti, social media, newsletter, comunicati stampa, articoli di quotidiani - a disposizione di un professionista. Attraverso lezioni, esercitazioni, valutazioni di gruppo e affiancamenti, i partecipanti approfondiranno la loro conoscenza della scrittura giornalistica e degli strumenti del comunicare contemporaneo seguendo argomenti quali:

  • Parlare a un pubblico invisibile, le basi: le parole e i metodi per farsi capire.

  • Dall'idea di comunicare al testo: l'approccio, la sintesi, un comunicato. Con prove pratiche e valutazioni di gruppo.

  • Tra comunicazione e noia: gli strumenti della creatività.

  • Dal testo ai media. La versatilità di una comunicazione alla prova della carta stampata, del web, dei social media, dei video. Ovvero, la caccia al tesoro: sei notizie (e relative immagini) da cercare, costruire, scrivere. E mettere da parte.

  • La newsletter, questa sconosciuta. Come ti faccio un giornale in 4 fogli A4 o in pdf.

  • Il sito web: il lettore umano e il crawler del motore di ricerca. I nostri testi alla prova di Internet.

  • Bloooog. Ovvero, l'autoeditoria, prova pratica di creazione di un blog (clandestino)

  • I social network, dal cazzeggio all'immagine pubblica. Facebook e Linkedin.

Modulo sperimentato in corsi di formazione aziendali e corsi organizzati dal docente

Corsi professionali di comunicazione rivolti a imprenditori, imprese, professionisti

20 Marzo, 2014 - 17:15

Oggi qualunque utente di Internet si trova di fronte ad un mondo nuovo, per quanto riguarda la comunicazione di massa. Un mondo che non richiede una profonda conoscenza dei mezzi tecnici, piuttosto una capacità di gestione dei contenuti in modo consapevole e proficuo. Nel giro di pochi anni infatti sono stati resi disponibili e facilmente gestibili strumenti dalla portata globale inimmaginabili: siti, blog, microblog, come Twitter, social network.

Non è un problema aprire profili sui servizi web e iniziare ad emettere messaggi. Il problema è emettere messaggi che si distinguano in questo mare magnum. E che veicolino l'esatta immagine che vogliamo rappresentare attraverso essi. L'immagine di noi stessi, della nostra attività. Oppure, non meno importante, i contenuti che non vogliamo che vengano trasmessi.

I corsi che propongo si rivolgono ad utenti – aziende, professionisti, semplici dilettanti o appassionati o alla classica “casalinga di Voghera”- che vogliono mettere a frutto la disponibilità di mezzi ma che sono consapevoli della necessità di dotarsi di strumenti culturali adeguati. Da affinare nella propria esperienza quotidiana e da mettere a frutto sia in campo professionale, sia privatamente.

Come? Conoscere le basi del comunicare oggi permette:

  • al piccolo o medio imprenditore di gestire direttamente con maggior consapevolezza i mezzi di comunicazione di massa ma anche di maturare dei parametri di valutazione quando sceglie di affidarne la creazione e la gestione ad altri professionisti;
  • al professionista di mettere i mezzi di comunicazione al servizio della propria immagine professionale. E quindi valorizzare le competenze, le esperienze raggiunte e i risultati ottenuti di fronte ad una platea globale di clienti e potenziali clienti;
  • all'azienda di aumentare il livello qualitativo della comunicazione d'azienda attraverso l'immagine che proietta all'esterno il lavoro dei propri dipendenti;
  • al giovane offre strumenti in più per affrontare la propria vita sociale e il futuro professionale;
  • all'adulto permette di colmare il divario generazione sui nuovi mezzi e diventarne attore consapevole; migliorando le proprie relazioni sul lavoro, nel tempo libero, in famiglia.

I corsi che offro possono essere messi a disposizione di singoli, gruppi, aziende, secondo formule standard, adattate alle specifiche esigenze o create ad-hoc.

Organizzo corsi anche in collaborazione con professionalità specifiche e sotto l'egida di enti, ordini professionali e collegi, con o senza l'ausilio o la supervisione di enti di formazione professionali.

Dall'emozione alla conoscenza: accanto alla Madonna di Foligno di Raffaello un viaggio interattivo nei dettagli e nella storia del dipinto. I visitatori coinvolti in un'esperienza visiva ed emozionale creata da Touchwindow di Cervia

10 Dicembre, 2013 - 10:36

Saranno le soluzioni hardware e software Touchwindow ad accompagnare il visitatore nel viaggio “dietro l'immagine” della Madonna di Foligno di Raffaello, esposta nella sala Alessi di Palazzo Marino a Milano, dal 28 novembre 2013 al 12 gennaio 2014. Dopo la visione dal vivo dell'opera del maestro urbinate, i visitatori saranno guidati nella storia pittorica e nelle ricerche che hanno interessato il dipinto, attraverso un sistema interattivo e una proiezione immersiva nella quale l'utente è coinvolto. Dettagli pittorici, tavole di studio, approfondimenti: un'ampia galleria di immagini ad altissima risoluzione rese interattive le quali, unite alle narrazioni delle guide e degli storici dell'arte, sedimenteranno con la conoscenza l'emozione della visione del capolavoro rinascimentale. Formando, così, un percorso di apprendimento unico per ogni visitatore, ampliandone l'esperienza.

«Insieme a Giovanni Allegri e Cinzia Manfredini, che per Aleart progetti d’immagine hanno curato la progettazione e l'organizzazione, abbiamo cercato di amplificare l'emozione di trovarsi davanti alla Madonna di Foligno creando uno strumento di narrazione visiva di grande impatto per l'utente e di facile utilizzo per chi lo aiuta in questa esperienza. - spiega Andrea Bianchi, titolare della Touchwindow di Cervia, Ravenna – Il sistema, attrezzato con un ricco catalogo iconografico, nelle mani dello storico dell'arte che accompagna i visitatori diventa una narrazione visiva, un viaggio “dietro l'immagine” unico, che rende l'esperienza vissuta nell'esposizione di Palazzo Marino irripetibile».

«E' dal 1994 che Touchwindow pone le tecnologie visive e tattili al servizio dell'arte e della cultura, offrendo consulenze, soluzioni ed allestimenti interattivi in musei ed esposizioni. - dice Andrea Bianchi – Contenuti e software interattivi in grado di catturare l’attenzione dei visitatori e condurli lungo un percorso visivo e di apprendimento. Noi vediamo i musei e le esposizioni come spazi dinamici, dove le le soluzioni interattive e i sistemi tecnologici coinvolgono i visitatori consentendo loro di esplorare, conoscere ed approfondire».

Touchwindow sviluppa idee e progetti, software e hardware specifico per soluzioni Multi-Touch Multi-Utente e multi schermo. Nel corso degli anni ha realizzato decine di installazioni con sistemi interattivi e soluzioni immersive, come nel caso di questa mostra, in campi di applicazione diversificati: dal museale e turistico a quelli privati come retail e bancario.

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Dall'emozione alla conoscenza: accanto alla Madonna di Foligno di Raffaello un viaggio interattivo nei dettagli e nella storia del dipinto. I visitatori coinvolti in un'esperienza visiva ed emozionale creata da Touchwindow di Cervia

10 Dicembre, 2013 - 10:36

Saranno le soluzioni hardware e software Touchwindow ad accompagnare il visitatore nel viaggio “dietro l'immagine” della Madonna di Foligno di Raffaello, esposta nella sala Alessi di Palazzo Marino a Milano, dal 28 novembre 2013 al 12 gennaio 2014. Dopo la visione dal vivo dell'opera del maestro urbinate, i visitatori saranno guidati nella storia pittorica e nelle ricerche che hanno interessato il dipinto, attraverso un sistema interattivo e una proiezione immersiva nella quale l'utente è coinvolto. Dettagli pittorici, tavole di studio, approfondimenti: un'ampia galleria di immagini ad altissima risoluzione rese interattive le quali, unite alle narrazioni delle guide e degli storici dell'arte, sedimenteranno con la conoscenza l'emozione della visione del capolavoro rinascimentale. Formando, così, un percorso di apprendimento unico per ogni visitatore, ampliandone l'esperienza.

«Insieme a Giovanni Allegri e Cinzia Manfredini, che per Aleart progetti d’immagine hanno curato la progettazione e l'organizzazione, abbiamo cercato di amplificare l'emozione di trovarsi davanti alla Madonna di Foligno creando uno strumento di narrazione visiva di grande impatto per l'utente e di facile utilizzo per chi lo aiuta in questa esperienza. - spiega Andrea Bianchi, titolare della Touchwindow di Cervia, Ravenna – Il sistema, attrezzato con un ricco catalogo iconografico, nelle mani dello storico dell'arte che accompagna i visitatori diventa una narrazione visiva, un viaggio “dietro l'immagine” unico, che rende l'esperienza vissuta nell'esposizione di Palazzo Marino irripetibile».

«E' dal 1994 che Touchwindow pone le tecnologie visive e tattili al servizio dell'arte e della cultura, offrendo consulenze, soluzioni ed allestimenti interattivi in musei ed esposizioni. - dice Andrea Bianchi – Contenuti e software interattivi in grado di catturare l’attenzione dei visitatori e condurli lungo un percorso visivo e di apprendimento. Noi vediamo i musei e le esposizioni come spazi dinamici, dove le le soluzioni interattive e i sistemi tecnologici coinvolgono i visitatori consentendo loro di esplorare, conoscere ed approfondire».

Touchwindow sviluppa idee e progetti, software e hardware specifico per soluzioni Multi-Touch Multi-Utente e multi schermo. Nel corso degli anni ha realizzato decine di installazioni con sistemi interattivi e soluzioni immersive, come nel caso di questa mostra, in campi di applicazione diversificati: dal museale e turistico a quelli privati come retail e bancario.

Committenti: Touchwindowtesti: ComunicatiArgomenti: Arti visiveComunicazione: Comunicazione istituzionaleLuoghi: Milano

Target Sinergie, Logistica - Mec3: dalla consulenza alla gestione operativa

4 Dicembre, 2012 - 11:29
Target Sinergie, Logistica - Mec3: dalla consulenza alla gestione operativa Video of Target Sinergie, Logistica - Mec3: dalla consulenza alla gestione operativa

Target Sinergie presenta i servizi di Logistica Agroalimentare attraverso l'esperienza con il proprio cliente Mec3, leader mondiale nei semilavorati per gelaterie artigianali. Il video illustra l'evoluzione e l'utilità dei servizi di logistica in outsourcing per un'impresa di produzione agroalimentare: dalla consulenza per l'ottimizzazione del magazzino alle sinergie e gli obbiettivi raggiunti in tutte le fasi produttive. Il video è stato girato presso lo stabilimento Mec3 di San Clemente, Rimini.

Riprese e montaggio: Simone Felici. Produzione: Cesare di Paolo & Enrico Rotelli per ufficio Commerciale Target Sinergie Rimini

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Riviera, l'estate più difficile tra crisi e terremoto. Litorale a prezzi scontati, con un calo di presenze a luglio calcolato intorno al 30%. Salvati dai russi, ma in agosto le cose dovrebbero cambiare

5 Agosto, 2012 - 11:10

Avanti, c'è posto. Purtroppo. Non spaventa il “bollino nero” sulla rete autostradale, non ai riminesi almeno. I quali sperano che il lungo serpentone di auto arroventate dal Drago africano – 12 milioni di viaggiatori ha vagheggiato l'Anas - escano all'altezza dei caselli di Rimini. Il posto c'è, eccome, venghino, venghino siore e siori, vi aspetta una Riviera dai prezzi scontati e i servizi ultracollaudati, un po' boccheggiante per un'estate con la E maiuscola, un po' per l'economia, che la crisi la sente eccome: in molti paventano un terzo in meno. Secco così.

L'estate 2012 resterà nella memoria, per il caldo eccezionale, per il quale si è scomodata l'antica Roma e gli inferi mitologici nel battezzare gli anticicloni: Scipione, Caronte e Minosse. Ma sopratutto per i vistosi buchi «umani» nell'arenile. «Dai, vieni giù a marina a farti una birra», gracchia il vivavoce di un cellulare. «Dove sei?» «Al Bagno 34» «C'è gente?» «Non c'è un cane». Per un riminese adulto significa che ci sono dei buchi nello skyline della spiaggia, paragonato alla sua memoria storica di masse umane aggrovigliate sulla «teutonen grill». Al bagno 14 invece «c'è un casino di gente pazzesco, siamo dovute andare via», racconta una ragazza riminese a passeggio in centro. Il 14 è il bagno storico degli indigeni, ma, dice «c'era un gruppone di americani... Chissà come c'è finito lì...».

I buchi in spiaggia, fino a ieri, sono formati da crisi economica e terremoto. Un'accoppiata inframmezzata, dopo pasqua, dal maltempo. Se fossimo su un ring, sarebbe una sequenza micidiale. Ma Rimini è un vecchio pugile abituato a incassare, i brutti colpi come i buoni. Col sorriso stampato in volto e il mugugno facile appena si siede all'angolo. Stila i quaderni delle doglianze ripresa dopo ripresa ma resiste e aspetta il gong finale. Perché i conti si fanno alla fine della fiera. Manca ancora agosto, il mese degli italiani. E quei 12 milioni di viaggiatori, stanchi dal lavoro, abbattuti dalla crisi, desiderosi di svago, relax e avventure, da qualche parte devono pur approdare. «Gli arrivi della giornata confermato tanto traffico ma anche le difficoltà rispetto ai fine settimana delle scorse stagioni – dice Marina Lappi, presidente di Promozione Alberghiera, la coop che gestisce tra le altre cose i centri di informazione e prenotazione su Rimini – Giugno è stato difficilissimo, forse anche per allarmi terremoto, un mix di coincidenze ma anche di preoccupazioni. Luglio un po' di recupero, soprattutto per gli stranieri. Ma è comunque una stagione molto sottotono».

Stranieri uguale russi. Sono loro il leit motiv degli ultimi mesi. Da importante nicchia di mercato per gli acquisti del made in Italy, contante alla mano, ora sono assunti a visitatori dai numeri importanti, in grado di rimpiazzare nell'immaginario collettivo i tedeschi del turismo del dopoguerra. E non solo sulla spiaggia: l'edicola della centrale piazza Cavour prima mostra una marea di gadget e souvenir d'Italy in cirillico – cappellini, portacenere, calamite – e solo poi i giornali. Dopo le guide, naturalmente.

«E stato un anno difficilissimo - dice Paolo Rambaldi, patron di Italia in Miniatura, parco tematico nato nel 1970 - come parchi siamo stati martoriati nel periodo primaverile dal cattivo tempo, una brutta pasqua. Poi finite le domeniche di pioggia è arrivato il terremoto: dall'Emilia vengono buona parte dei nostri clienti mentre chi veniva da più lontano ha avuto paura. Negli altri mesi dipendiamo dall'andamento della Riviera. Non so bene quale sia la media, ma ho l'impressione che luglio sia andato oltre il 30 % di diminuzione. Sicuramente stagione difficilissima, senza russi ci sarebbero state aziende in difficoltà se non chiuse». «Per agosto ci sono molte richieste, stanno cercando ancora la vacanza. - continua Marina Lappi -. Un'estate così bella non si è vista. E qui la trovano, la vacanza: abbiamo molte camere libere. Siamo ottimisti per agosto, è un territorio operoso, anche in momenti di difficoltà offriamo servizi e disponibilità a prezzi concorrenziali rispetto alle altre località turistiche. Che ci dicono più in difficoltà di noi. E speriamo che questo bel tempo duri fino a settembre».

Pubblicato su L'Unità Emilia - Romagna, pag 28.

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Riviera, l'estate più difficile tra crisi e terremoto. Litorale a prezzi scontati, con un calo di presenze a luglio calcolato intorno al 30%. Salvati dai russi, ma in agosto le cose dovrebbero cambiare

5 Agosto, 2012 - 11:10

Avanti, c'è posto. Purtroppo. Non spaventa il “bollino nero” sulla rete autostradale, non ai riminesi almeno. I quali sperano che il lungo serpentone di auto arroventate dal Drago africano – 12 milioni di viaggiatori ha vagheggiato l'Anas - escano all'altezza dei caselli di Rimini. Il posto c'è, eccome, venghino, venghino siore e siori, vi aspetta una Riviera dai prezzi scontati e i servizi ultracollaudati, un po' boccheggiante per un'estate con la E maiuscola, un po' per l'economia, che la crisi la sente eccome: in molti paventano un terzo in meno. Secco così.

L'estate 2012 resterà nella memoria, per il caldo eccezionale, per il quale si è scomodata l'antica Roma e gli inferi mitologici nel battezzare gli anticicloni: Scipione, Caronte e Minosse. Ma sopratutto per i vistosi buchi «umani» nell'arenile. «Dai, vieni giù a marina a farti una birra», gracchia il vivavoce di un cellulare. «Dove sei?» «Al Bagno 34» «C'è gente?» «Non c'è un cane». Per un riminese adulto significa che ci sono dei buchi nello skyline della spiaggia, paragonato alla sua memoria storica di masse umane aggrovigliate sulla «teutonen grill». Al bagno 14 invece «c'è un casino di gente pazzesco, siamo dovute andare via», racconta una ragazza riminese a passeggio in centro. Il 14 è il bagno storico degli indigeni, ma, dice «c'era un gruppone di americani... Chissà come c'è finito lì...».

I buchi in spiaggia, fino a ieri, sono formati da crisi economica e terremoto. Un'accoppiata inframmezzata, dopo pasqua, dal maltempo. Se fossimo su un ring, sarebbe una sequenza micidiale. Ma Rimini è un vecchio pugile abituato a incassare, i brutti colpi come i buoni. Col sorriso stampato in volto e il mugugno facile appena si siede all'angolo. Stila i quaderni delle doglianze ripresa dopo ripresa ma resiste e aspetta il gong finale. Perché i conti si fanno alla fine della fiera. Manca ancora agosto, il mese degli italiani. E quei 12 milioni di viaggiatori, stanchi dal lavoro, abbattuti dalla crisi, desiderosi di svago, relax e avventure, da qualche parte devono pur approdare. «Gli arrivi della giornata confermato tanto traffico ma anche le difficoltà rispetto ai fine settimana delle scorse stagioni – dice Marina Lappi, presidente di Promozione Alberghiera, la coop che gestisce tra le altre cose i centri di informazione e prenotazione su Rimini – Giugno è stato difficilissimo, forse anche per allarmi terremoto, un mix di coincidenze ma anche di preoccupazioni. Luglio un po' di recupero, soprattutto per gli stranieri. Ma è comunque una stagione molto sottotono».

Stranieri uguale russi. Sono loro il leit motiv degli ultimi mesi. Da importante nicchia di mercato per gli acquisti del made in Italy, contante alla mano, ora sono assunti a visitatori dai numeri importanti, in grado di rimpiazzare nell'immaginario collettivo i tedeschi del turismo del dopoguerra. E non solo sulla spiaggia: l'edicola della centrale piazza Cavour prima mostra una marea di gadget e souvenir d'Italy in cirillico – cappellini, portacenere, calamite – e solo poi i giornali. Dopo le guide, naturalmente.

«E stato un anno difficilissimo - dice Paolo Rambaldi, patron di Italia in Miniatura, parco tematico nato nel 1970 - come parchi siamo stati martoriati nel periodo primaverile dal cattivo tempo, una brutta pasqua. Poi finite le domeniche di pioggia è arrivato il terremoto: dall'Emilia vengono buona parte dei nostri clienti mentre chi veniva da più lontano ha avuto paura. Negli altri mesi dipendiamo dall'andamento della Riviera. Non so bene quale sia la media, ma ho l'impressione che luglio sia andato oltre il 30 % di diminuzione. Sicuramente stagione difficilissima, senza russi ci sarebbero state aziende in difficoltà se non chiuse». «Per agosto ci sono molte richieste, stanno cercando ancora la vacanza. - continua Marina Lappi -. Un'estate così bella non si è vista. E qui la trovano, la vacanza: abbiamo molte camere libere. Siamo ottimisti per agosto, è un territorio operoso, anche in momenti di difficoltà offriamo servizi e disponibilità a prezzi concorrenziali rispetto alle altre località turistiche. Che ci dicono più in difficoltà di noi. E speriamo che questo bel tempo duri fino a settembre».

Pubblicato su L'Unità Emilia - Romagna, pag 28.

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Target Sinergie chiude il 2011 con un + 22% di fatturato. Oltre 11 milioni dalla logistica, seguono il comparto gestioni e l’igiene e pulizie

26 Luglio, 2012 - 16:05

«Target Sinergie ha raggiunto nel 2011 i 16 milioni di fatturato, incrementandolo rispetto al 2010 del 22%»: Davide Zamagni, presidente della società consortile di Rimini, ha aperto con questo annuncio l’annuale assemblea dei soci, svoltasi nei giorni scorsi. La logistica si è confermata la voce più importante nei servizi erogati da Target Sinergie, con 11 milioni e 200 mila euro di fatturato raggiunto, seguono il settore delle gestioni dei servizi, che ha superato i 3 milioni e mezzo di euro di fatturato, ed, infine, la divisione igiene e pulizie industriali con 1 milione 200 mila euro.

«Nel 2011 abbiamo acquisito importanti servizi, consolidando il proficuo rapporto avviato con i nostri clienti più importanti – dice Davide Zamagni – come l’acquisizione della gestione della piattaforma logistica di Partesa a Imola e i nuovi servizi per Marr spa nel settore agroalimentare, solo per citarne alcune sul territorio. Alle quali si sono affiancate nuove commesse a Milano (Amsa), Ferrara, Marotta. Insomma, il profilo del lavoro di Target Sinergie è ormai definito come una realtà sovraregionale che opera con propri cantieri, oltre che in Emilia-Romagna, nelle Marche, in Abruzzo, Lombardia, in Toscana e Sardegna. E che impiega oltre 620 persone». Del consorzio Target Sinergie fanno parte le cooperative Target Service, Log – it e la cooperativa sociale in Opera, menzione speciale al Premio Marco Biagi – Il Resto del Carlino per la solidarietà sociale 2012.

«Ci siamo dati obbiettivi ambiziosi per il 2012, ma l’andamento dei primi 4 mesi sta dimostrando il superamento del budget previsto – ha spiegato il presidente Zamagni – con l’acquisizione di due nuove piattaforme distributive e di tre nuovi magazzini da gestire nel settore agroalimentare, oltre a numerose commesse nel settore dell’igiene e delle pulizie industriali. Disponibilità a mettersi continuamente in discussione, interesse a crescere con l’azienda, passione per il lavoro: questo è il profilo delle persone necessarie a raggiungere obbiettivi ambizioni. L’esperienza degli ultimi anni ci dice che il gruppo di lavoro formatosi in Target Sinergie corrisponde a queste caratteristiche».

«E se per il 2012 abbiamo obbiettivi ambiziosi , per il 2013, nel quale ricade il 25° anniversario della fondazione della nostra cooperativa madre, Target Service, vorremmo farci un regalo: vorremmo raggiungere insieme 25 milioni di fatturato e, di conseguenza, aumentare il numero delle persone che condividono con noi questa esperienza di lavoro e di impegno».

COmunicato diffuso sui giornali locali e pubblicato sul sito Target SInergie.

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Target Sinergie chiude il 2011 con un + 22% di fatturato. Oltre 11 milioni dalla logistica, seguono il comparto gestioni e l’igiene e pulizie

26 Luglio, 2012 - 16:05

«Target Sinergie ha raggiunto nel 2011 i 16 milioni di fatturato, incrementandolo rispetto al 2010 del 22%»: Davide Zamagni, presidente della società consortile di Rimini, ha aperto con questo annuncio l’annuale assemblea dei soci, svoltasi nei giorni scorsi. La logistica si è confermata la voce più importante nei servizi erogati da Target Sinergie, con 11 milioni e 200 mila euro di fatturato raggiunto, seguono il settore delle gestioni dei servizi, che ha superato i 3 milioni e mezzo di euro di fatturato, ed, infine, la divisione igiene e pulizie industriali con 1 milione 200 mila euro.

«Nel 2011 abbiamo acquisito importanti servizi, consolidando il proficuo rapporto avviato con i nostri clienti più importanti – dice Davide Zamagni – come l’acquisizione della gestione della piattaforma logistica di Partesa a Imola e i nuovi servizi per Marr spa nel settore agroalimentare, solo per citarne alcune sul territorio. Alle quali si sono affiancate nuove commesse a Milano (Amsa), Ferrara, Marotta. Insomma, il profilo del lavoro di Target Sinergie è ormai definito come una realtà sovraregionale che opera con propri cantieri, oltre che in Emilia-Romagna, nelle Marche, in Abruzzo, Lombardia, in Toscana e Sardegna. E che impiega oltre 620 persone». Del consorzio Target Sinergie fanno parte le cooperative Target Service, Log – it e la cooperativa sociale in Opera, menzione speciale al Premio Marco Biagi – Il Resto del Carlino per la solidarietà sociale 2012.

«Ci siamo dati obbiettivi ambiziosi per il 2012, ma l’andamento dei primi 4 mesi sta dimostrando il superamento del budget previsto – ha spiegato il presidente Zamagni – con l’acquisizione di due nuove piattaforme distributive e di tre nuovi magazzini da gestire nel settore agroalimentare, oltre a numerose commesse nel settore dell’igiene e delle pulizie industriali. Disponibilità a mettersi continuamente in discussione, interesse a crescere con l’azienda, passione per il lavoro: questo è il profilo delle persone necessarie a raggiungere obbiettivi ambizioni. L’esperienza degli ultimi anni ci dice che il gruppo di lavoro formatosi in Target Sinergie corrisponde a queste caratteristiche».

«E se per il 2012 abbiamo obbiettivi ambiziosi , per il 2013, nel quale ricade il 25° anniversario della fondazione della nostra cooperativa madre, Target Service, vorremmo farci un regalo: vorremmo raggiungere insieme 25 milioni di fatturato e, di conseguenza, aumentare il numero delle persone che condividono con noi questa esperienza di lavoro e di impegno».

COmunicato diffuso sui giornali locali e pubblicato sul sito Target SInergie.

Committenti: Target Sinergietesti: ComunicatiPersone: Davide ZamagniLuoghi: Rimini

10 anni di In Opera, cooperativa sociale Rimini (Target Sinergie)

25 Giugno, 2012 - 15:45
10 anni di In Opera, cooperativa sociale Rimini (Consorzio Target Sinergie) Video of 10 anni di In Opera, cooperativa sociale Rimini (Consorzio Target Sinergie)

Un video per raccontare 10 anni di cooperazione sociale, di progetti per gli inserimenti lavorativi di persone svantaggiate e per guardare al futuro: sono i contenuti salienti del video che In Opera, cooperativa sociale di Rimini, aderente al Consorzio Target Sinergie, ha prodotto. E che ha diffuso inaugurando il canale Youtube del Consorzio Target Sinergie.

Negli oltre 5 minuti di immagini il fondatore Domenico Pirozzi, ripercorre i primi passi della coop. Poi, la carrellata sullo stato dell’arte dell’azienda sociale riminese e dei servizi erogati, raccontati da alcuni dei protagonisti del lavoro: i capisquadra nei cantieri di logistica per l’editoria Umberto Ciraci e Marco Rossi e il responsabile operativo Gilberto Aluigi del servizio gestione dati e teleselling Hera. Una voce narrante completa il quadro d’insieme della professionalità raggiunta e dei molteplici e differenziati campi d’intervento – maturati in seno al Consorzio Target Sinergie – per i quali la cooperativa sociale In Opera impiega oltre 140 addetti: logistica, gestione di magazzini, centri di distribuzione, servizi di igiene, pulizie, sanità, gestione parcheggi e call center. Le immagini sono state girate presso lo stabilimento della Opportunity spa a Santarcangelo di Romagna, nella sede centrale e negli uffici decentrati del Consorzio Target Sinergie.

Il video, della durata di 5,35 minuti, è stato progettato e prodotto da Stefania Mosconi, Enrico Rotelli e dal presidente Simone Vezzali, quindi interamente dal personale della cooperativa, utilizzando il service Bottega Video per le riprese e il montaggio, sfruttando uno dei pacchetti di servizi per la comunicazione messo a punto dal Consorzio Sociale Romagnolo per le coop associate.

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10 anni di In Opera, cooperativa sociale Rimini (Target Sinergie)

25 Giugno, 2012 - 15:45
10 anni di In Opera, cooperativa sociale Rimini (Consorzio Target Sinergie) Video of 10 anni di In Opera, cooperativa sociale Rimini (Consorzio Target Sinergie)

Un video per raccontare 10 anni di cooperazione sociale, di progetti per gli inserimenti lavorativi di persone svantaggiate e per guardare al futuro: sono i contenuti salienti del video che In Opera, cooperativa sociale di Rimini, aderente al Consorzio Target Sinergie, ha prodotto. E che ha diffuso inaugurando il canale Youtube del Consorzio Target Sinergie.

Negli oltre 5 minuti di immagini il fondatore Domenico Pirozzi, ripercorre i primi passi della coop. Poi, la carrellata sullo stato dell’arte dell’azienda sociale riminese e dei servizi erogati, raccontati da alcuni dei protagonisti del lavoro: i capisquadra nei cantieri di logistica per l’editoria Umberto Ciraci e Marco Rossi e il responsabile operativo Gilberto Aluigi del servizio gestione dati e teleselling Hera. Una voce narrante completa il quadro d’insieme della professionalità raggiunta e dei molteplici e differenziati campi d’intervento – maturati in seno al Consorzio Target Sinergie – per i quali la cooperativa sociale In Opera impiega oltre 140 addetti: logistica, gestione di magazzini, centri di distribuzione, servizi di igiene, pulizie, sanità, gestione parcheggi e call center. Le immagini sono state girate presso lo stabilimento della Opportunity spa a Santarcangelo di Romagna, nella sede centrale e negli uffici decentrati del Consorzio Target Sinergie.

Il video, della durata di 5,35 minuti, è stato progettato e prodotto da Stefania Mosconi, Enrico Rotelli e dal presidente Simone Vezzali, quindi interamente dal personale della cooperativa, utilizzando il service Bottega Video per le riprese e il montaggio, sfruttando uno dei pacchetti di servizi per la comunicazione messo a punto dal Consorzio Sociale Romagnolo per le coop associate.

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Nuovo impegno di comunicazione con Target Sinergie Rimini: ottimizzazione del sito Target e supporto alla comunicazione della forza vendita

4 Maggio, 2012 - 20:06

Un nuovo impegno, rivolto verso la comunicazione d'impresa: da maggio seguo Target Sinergie, società consortile riminese di servizi alle imprese, revisionando e ottimizzando i testi per il pubblico e per i motori di ricerca del sito www.targetsinergie.com, sviluppare la presenza web e sui social network, con un occhio alla comunicazione interna del gruppo. Oltre, naturalmente, a curare l'ufficio stampa. Il sito, creato dalla web house Extera, è già on line da un paio di anni, il mio compito è di adeguare i testi ai cambiamenti dell'azienda per quanto riguarda le pagine statiche, migliorando la Search Engine Optimisation (SEO), e implementare la sezione delle notizie, contenuti multimediali compresi. Il tutto in stretto contatto con il reparto commerciale, che promuove i servizi Target Sinergie: logistica nei settori agroalimentare, Beverage, editoriale e ittico, l'igiene e le pulizie industriali, la gestione di infrastrutture e servizi a imprese private e pubbliche. Target Sinergie, che ha fatturato nel 2011 oltre 16 milioni di euro, è attiva da 24 anni e conta circa 600 dipendenti, impegnati in Emilia – Romagna, Marche, Lombardia, Abruzzo, Toscana e Sardegna, è capofila delle cooperative Log – IT, Target Service e della cooperativa sociale In Opera.

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Nuovo impegno di comunicazione con Target Sinergie Rimini: ottimizzazione del sito Target e supporto alla comunicazione della forza vendita

4 Maggio, 2012 - 20:06

Un nuovo impegno, rivolto verso la comunicazione d'impresa: da maggio seguo Target Sinergie, società consortile riminese di servizi alle imprese, revisionando e ottimizzando i testi per il pubblico e per i motori di ricerca del sito www.targetsinergie.com, sviluppare la presenza web e sui social network, con un occhio alla comunicazione interna del gruppo. Oltre, naturalmente, a curare l'ufficio stampa. Il sito, creato dalla web house Extera, è già on line da un paio di anni, il mio compito è di adeguare i testi ai cambiamenti dell'azienda per quanto riguarda le pagine statiche, migliorando la Search Engine Optimisation (SEO), e implementare la sezione delle notizie, contenuti multimediali compresi. Il tutto in stretto contatto con il reparto commerciale, che promuove i servizi Target Sinergie: logistica nei settori agroalimentare, Beverage, editoriale e ittico, l'igiene e le pulizie industriali, la gestione di infrastrutture e servizi a imprese private e pubbliche. Target Sinergie, che ha fatturato nel 2011 oltre 16 milioni di euro, è attiva da 24 anni e conta circa 600 dipendenti, impegnati in Emilia – Romagna, Marche, Lombardia, Abruzzo, Toscana e Sardegna, è capofila delle cooperative Log – IT, Target Service e della cooperativa sociale In Opera.

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Romagna sommersa, sfollate 225 persone. La provincia di Cesena la più colpita. E45 a singhiozzo

12 Febbraio, 2012 - 10:51

Di nuovo neve, in modo copioso, associata a forti raffiche di vento in tutte le località romagnole, ma le maggiori quantità si sono rovesciate sul crinale appenninico tra le provincie di Forlì, Cesena e Rimini, mettendo a dura prova la circolazione, isolando paesi e casolari. E aggiungendo ai due metri raggiunti in certe zone in settimana un altro metro e più. Nel cesenate si sono assestati i colpi più duri: la E45 ha funzionato a singhiozzo, è stata aperta a tratti ma con obbligo di catene, mentre una settantina di mezzi pesanti sono stati bloccati a Pievesistina, con i camionisti assistiti dalla polizia municipale di Cesena. Difficile raggiungere i centri della valle del Savio. Chiusa anche l'autostrada A 14 tra Cattolica e Ancona, con limitazioni al traffico pesante fin da Bologna e alcune stazioni di servizio ad attività interrotta a causa di un black out elettrico. Nell'appenino riminese invece la cronaca parla di circa 225 sfollati in case di parenti, centri di raccolta e alberghi, mentre vicino alle grotte di Onferno è stata soccorsa una donna in procinto di partorire.

Nei centri urbani e nelle arterie provinciali la calma relativa del maltempo tra mercoledì e giovedì aveva permesso di lavorare per ristabilire una parvenza di normalità, ma ieri si è dovuto ricominciare. Nel cesenate all'opera oltre alla protezione civile i vigili del fuoco scesi da Belluno, Trento e Bolzano, oltre a mezzi dell'esercito. A Cesena, su Facebook il sindaco Paolo Lucchi ha diramato l'elenco dei centri di assistenza nei quali sono impegnati "i 10 gruppi scout cittadini e una trentina di volontari, reclutati sopratutto tra gli studenti universitari". Gli obbiettivi sono la viabilità minuta, in particolare passaggi pedonali e tratti adiacenti alle farmacie. A Forlì la viabilità è stata assicurata dai mezzi dei vigili del fuoco e dell'aeronautica militare, mentre, badile in mano, circa 150 volontari hanno lavorato per sgomberare le strade, reclutati tra gli scout, attivisti dei partiti e l'associazione degli immigrati del Burkina Faso. A Ravenna la situazione è molto meno grave, ma sono centinaia gli interventi dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza alberi e tetti di case e capannoni industriali, gravati dal peso della coltre nevosa.

Accanto ai disagi tangibili si fa strada anche la psicosi. Il caso più eclatante all'ospedale Bufalini di Cesena, il quale doveva chiudere i servizi non essenziali e le visite ambulatoriali, come tutti gli uffici pubblici nel fine settimana, a causa della prevista tormenta in arrivo. Ma il passaparola tra dipendenti e pazienti ha trasformato la tormenta in un preavviso di tromba d'aria, diffondendo il panico in tutta la città. Nel delirio collettivo alcuni sono arrivati a telefonare alle redazioni locali, parlando di degenti in barella, fermi al gelo nel piazzale in attesa di essere evacuati. Ieri a Bagno di Romagna, nella frazione di Crocesanta, invece, la tragedia di un disabile psichico, morto per una caduta accidentale in casa, era stata diffusa in un primo momento come un decesso per assideramento mentre cercava di liberare dalla neve la propria auto o casa, a seconda delle versioni. Nel Montefeltro un anziano è stato aggredito dapprima da un lupo, poi sui social network diventato un intero branco: erano due semplici cani sperduti. Per non parlare dei cuccioli scampati ad un crollo in un allevamento di Predappio. In un annuncio su Facebook, con recapito telefonico, venivano regalati. Di diverso avviso il proprietario, Oscar Milanesi, che alla fine ha dovuto staccare il cellulare: era lo scherzo di un «buontempone».

Pubblicato su l'Unità - Primo piano, pag 17

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