I dolori del giovane single: tecniche di sopravvivenza con il raffreddore, l'influenza e chi più ne ha più ne metta. Di bacilli.
Siccome è inverno, e quindi hanno tutti il raffreddore, l'influenza - persino Galatea - la casa di Kikko si trasformerà, per un breve periodo in un ospedale. Ovvero, "Il lazzaretto di Kikko": piccolo manuale di sopravvivenza per single ammalati e poco propensi a cedere ai bacilli influenzali. Di solito, gli uomini se sono sposati o comunque accoppiati, oppure ammammati (cioè vivono in casa con mamma), non hanno tanti problemi, né la necessità di guarire in tempi rapidi. Vuoi mettere il gusto di lamentarsi tutto il giorno, per vedere arrivare trepidanti le povere sventurate, con aspirine, brodini, cappelletti, risini, mele cotte (le mele cotte non sono un must per l'influenza, ma mi piacciono molto ed è una vita che non le mangio. Per cui una rimembranza mi andava di farla). Il meglio sarebbe se vestite da crocerossine (le morose o le mogli, non la mamma), ma se uno è malato, basta lo spirito. Al travestimento ci si penserà. Ma se non si è sposati o accompagnati? Il periodo di degenza è palloso: un uomo ammalato è quanto di più noioso ci possa essere, un amore lo sopporta, ma diventa insostenibile per noi stessi. Urge quindi di un rapido taglio. E poi, se siete precari, chi non lavora non mangia.
I sintomi sono un campanello d'allarme assolutamente da tenere in considerazione: gola che comincia a raschiare, dolori ramificati in tutte le parti del corpo, vistoso calo di desiderio sessuale pure a fronte di veline e letteronze, un po' di mal di testa latente e soprattutto, debolezza. Tanta debolezza. Bene, se siete single, è il momento di passare all'azione.
Come ci si prepara
Innanzitutto, occorre pensare che per un po' non si metterà il naso fuori casa, se non intabardati come un eschimese. Quindi tocca andare a fare la spesa, per la casa e per il corpo.
- Carta igienica - In quantità industriali, poiché non è utile solo dove non batte il sole - e se l'influenza è virale e si trasforma in cagarella!? - ma alla lunga, essendo la carta igienica più morbida dei normali fazzolettini, anche per il naso, la cui punta tende a rovinarsi. E non storcete il naso all'idea: magari, per qualcuno, potevate già usarla indifferentemente...
- Fazzolettini usa e getta - Se avete il raffreddore allo stato iniziale, non lesinate: uno o due pacchi famiglia. Tanto, l'Amazzonia, è di là del globo, passato il raffreddore ci metteremo a salvarla.
- Dadi da brodo, pastine all'uovo, burro, affettati misti - un maiale o due in formato affettato, nel caso la malattia si protragga oltre i due giorni - pane fresco e a cassetta, maionese - non serve all'influenza, ma mi piace con il pane a cassetta - peperoncini freschi, cioccolato in polvere, latte.
- Whisky o brandy.
- Vino rosso
- Chiodi di garofano
- Cannella
- Limoni e arance. Queste ultime in quantità industriale, per spremute, ma alla mattina e al limite al pomeriggio: "è oro al mattino, argento al pomeriggio, piombo alla sera" (vecchio adagio di incerta paternità ma veritiero).
- Film - a stufo.
- Libri - idem.
- Videogame - pronti in consolle o al computer
- Aspirine, oppure Tachipirina, oppure non so cosa usate - Si presume conosciate il vostro corpo e sappiate cosa funziona e cosa no. Io uso Vivin C, che è blanda, ma anche Tachifluodec, in bustine - odio i flaconi appiccicosi e poi si mantengono meglio - perché se mi prende l'influenza mi intasa le vie aeree. E son dolori. Se avete le medicine in casa, controllate la data di scadenza.
Poi ho certamente scordato qualcosa, ma il senso lo avete capito: pensate a un week end o una settimana con voi stessi e quindi scegliete il peggio del peggio. Siete ammalati, concedetevi tutto...
Se i sintomi sono in serata, fate un ultimo giro nel vostro locale preferito per l'aperitivo. Alla Brezza, a Rimini, fanno il vin brulè, cominciate da quello. Se non lo fanno, pazienza, avete con voi tutto il necessaire per uccidere i bacilli.
Come si affronta
A casa, regolate il termostato con tanto caldo, ma tanto caldo. Io di solito mi metto la mega tuta di felpa con due felpe, una a cappuccio, sotto, e una senza cappuccio, sopra. Se avete pure un vecchio maglione, meglio. La tecnica è sudare quanto è più possibile sudare. Non preoccupatevi per la puzza, con l'influenza si è in uno stato larvale - guardatevi allo specchio, se non ci credete - per cui, non peggiorerete il vostro status animale. Tenete a portata di mano magliette di ricambio: quelle si bagnano, cambiatele spesso, perché poi il sudore fa venire i brividi di freddo. E siete da capo.
Fate sapere a tutti che state male: i rompiscatole del lavoro vi lasceranno in pace e, di solito, c'è sempre un'anima pia che vuol fare la crocerossina. Rifiutate, avete il pretesto buono per ringraziarla quando sarete in forma.
Cominciate con la cura a tavola: brodino con pastina, in quantità industriali. Una volta le nonne facevano il brodo, magari con la gallina, ora abbiamo quello in dadi: ci si arrangia come si può. Io cucino anche piatti caldi, con peperoncino fresco. Ma è questione di gusti.
In serata, vin brulè tattico. Stappate il vino, versatelo in un contenitore di acciaio, con qualche chiodo di garofano, cannella, una scorzetta di limone, un po' di zucchero. Accendete il fuoco e, quando il vino comincia a bollire, spegnete il gas e con l'accendino date fuoco alla superficie in ebollizione. Non so perché viene fatto, forse per bruciare l'alcool metilico, che notoriamente è il primo ad evaporare, segue l'etilico. Più probabilmente perché è molto coreografico. Ma fatelo. Sorseggiare il tutto sotto la coperta - necessaria - davanti alla tv.
Quando ormai vi siete rotti le scatole di film o videogame, e passate alla zona letto, avete due opzioni: un attacco robusto ai bacilli o una blitzkrieg: la guerra totale.
- Attacco robusto. L'ho visto propinare da un maresciallo a un commilitone all'aeroporto di Fontanarossa: micidiale, ma funzionale. Prendete l'aspirina e andate a letto con molte coperte. Il maresciallino, quella volta, mise il mio commilitone sotto due coperte e un altro materasso. Urlava dal caldo. Il giorno dopo era in piedi tutto pimpante. Come nuovo.
- Blitzkrieg. Se non avete ancora rovinato lo stomaco con molte aspirine - la cura a base di medicinali sfascia lo stomaco - questa è la guerra totale ai batteri, rapida e indolore. Prendete un superalcoolico di vostro gusto, purché gradevole. A casa avevo solo whisky (grazie Pigo per il regalo), ma la prima volta che l'ho usato era un mix di brandy e cointreau. Aggiungete una noce di burro nella tazza - si avete capito bene, burro, non storcete il naso perché il gusto è comunque gradevole - mettete nel microonde e scaldate. Non esagerate con il timer, perché se no l'alcool evapora troppo, e allora addio cura. Caldo, ma non bollente. Tirate fuori e tracannate. Correte a letto alla svelta - l'effetto è rapido, dopo non vi reggete in piedi - e mettetevi sotto le coperte. Tante. Ma state sicuri che il giorno dopo sarete già in convalescenza.
Continuate la cura con i metodi soliti, ma giusto per uccidere gli ultimi rimasugli di influenza. Due giorni dopo siete di nuovo in giro a far danni. Se non ha funzionato la blitzkrieg, allora la cosa è un po' più seria. Ma avete il frigo pieno, la farmacia pronta, i film e i videogame: godetevi la vacanza.
Commenti
Cristella
3 Dicembre, 2007 - 22:54
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Meglio la malattia o la cura?
Leggendo i tuoi rimedi, mi chiedo se uno "normale" può uscirne vivo! Dalla cura in stile Kikko, non dall'influenza.
Vabbé, stai al caldo e non tracannare troppo alcool, che ci servi lucido.
Buona guarigione. :)
Enrico Rotelli
4 Dicembre, 2007 - 10:46
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Sono vivo. E vegeto. (per dirla con Cananzi)
Grazie, ma mica sono ammalato, non più almeno: la cura l'ho fatta l'altra settimana, ed è andata più o meno così: venerdì notte e sabato mattina a letto, poi in ufficio. Quasi nuovo (nonostante l'età ).
Normale, normale.... Fai un giro in piazzetta venerdì sera, sembra di essere sulla sponda del fiume Bacco...
Galatea
4 Dicembre, 2007 - 10:27
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Con i tuoi rimedi mi vuoi ammazzare
Sì, vabbè, ma così io muoio. Pazienza, resto a letto, leggo, prendo i brodini caldi e la camomilla, mi mangio quantità industriali di scorzette di arance candite ricoperte di cioccolata (be', sono sempre vitamina C, giusto?), coccolo il blog...
Enrico Rotelli
4 Dicembre, 2007 - 10:49
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Le scorzette...
Sono la mia passione... Beh, anche te quanto a godersi la malattia non scherzi mica: ti manca solo la pleistascion .
stefano mina
4 Dicembre, 2007 - 15:37
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malattia o vacanza?
Ciao kikko, prima di tutto un saluto - da un sacco non ci si vede - e poi una domanda : sei stato male o ti sei preso una vacanza da tutti noi?
Altra perplessità:, se ingurgiti tutta quella roba che hai elencato, forse, dico forse, l'influenza ti passerà ma il fegato - nonostante l'apprendistato - alzerà di certo bandiera bianca...non credi?
Complimento per il sito e un saluto a Monica che ti ha davvero fatto un gran servizio. Ciao stefano
Enrico Rotelli
4 Dicembre, 2007 - 16:14
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Un po' questo, un po' quello
Oi, Stefano, ben loggato. Mi sono un po' perso dietro le mie robe, ma come vedi sono di nuovo "a turzo". Però il sabato mattina lo faccio il giro in piazzetta, ma non ci siete...
La cura sembra una "mazzata", ma in realtà - come per tutte le cose - fa più impressione a leggerla che a farla. E non è neppure molto l'alcool che si ingurgita, da retta. Scaldato perde un po' di potenza e il fegato soffre di più con tutte quelle schifezze che vengono prescritte dai medici. Tanimodi, se vedi quel che bevono in giro al sabato i ragazzi, ti assicuro che sono un dilettante.
Brava la Monica, he? L'immagine è quella del bigliettino da visita, inserta nel sito. Se mi faceva il restilyng, era un bel colpo, ma anche solo con questa immagine, la ragazza fa sempre la sua brava figura.
Ciao
davide nardi
5 Dicembre, 2007 - 17:31
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influenza
Io sono single, ma vivo ancora in casa, quindi a curarmi ci pensano i miei. Poi ci sono troppe regole da seguire se vivi da solo è meglio non ammalarsi mai. Come si fa?
Comunque per i film e video game sono un buon consiglio, mi sa anche se non sei malato ti "costringono" a stare a casa.
Enrico Rotelli
6 Dicembre, 2007 - 11:27
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Si beve il bibitone
Come dico sempre al nostro comune amico Jobenny: fai il salto. Una soluzione poi la trovi.
Al limite, verrà a farti da crocerossina Alice. Butta via...
davide nardi
7 Dicembre, 2007 - 09:18
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re-bibetone
Una soluzone come dici tu prima o poi la trovo.
Poi qui al lavoro con tutte le studentesse che ci sono di crocerossine ne avrei tante, ma penso che non siano interessate a questo.
Potrei chiedere a quache studentessa che fa infermieristica, è il loro lavoro penso che non ci siano problemi.