Flying taxi

Adoro i voli low cost, è come prendere un taxi, con in più, a bordo, alcune graziose promoter che ti propongono discretamente qualche acquisto, se vuoi qualunque cosa oltre che volare. Inoltre, non devi parlare per forza al conducente. Ed è estremamente più conveniente. Intendiamoci, credo che qualunque taxi sia meno costoso fuori Rimini. Le rare volte che ne ho preso uno mi sono sentito negli scomodi panni di chi chiede di essere rapito, e il conto chiesto a fine corsa suona più come un "scusi, quant'è il riscatto"? I "low cost taxi", invece, ti portano semplicemente da un rapitore a un altro rapitore. E gentilmente ti chiedono se vuoi servizi extra, tipo mangiare, bere, profumi o i gratta-e-vinci (davvero!! Come la tabaccheria sotto casa). Con dei sorrisi davvero incantevoli. Lontane dallo stereotipo della "gnocca-galattica-dei-film", le hostess volano invariabilmente con i capelli raccolti a crocchia, in divise che non esaltano la loro femminilità (anzi, sono proprio brutte) e che le fanno sembrare delle graziose commesse dell'iper. Delle promoter volanti, appunto. Ma cambiamo discorso, parliamo di biglietto, sul web. Se lo compro con un ragionevole anticipo (e per i giorni giusti), posso ottenere un prezzo fantastico, addirittura meno di un euro. Poi, però, a questo bengodi devo aggiungere le tasse aeroportuali e governative e, per fare un esempio reale, i circa 20 euro del volo andata e ritorno salgono a settanta (più o meno). Ok, è sempre un buon prezzo, migliore delle tariffe delle compagnie di linea "tradizionali". O, in proporzione, dei taxi di Rimini. Poi, c'è il gusto di arrivare all'aeroporto con il biglietto fresco di stampante, la tua, nel taschino. Bellissimo. Questa volta, pur arrivando con parecchio anticipo, ho trovato il check-in già aperto, pronto a liberarmi del peso della valigia. Oddio, peso… 15 chili: giusto la valigia (che da sola…), due paia di pantaloni, un po' di mutande, magliette e camicie, due paia di scarpe e i 4 chili di regali per la famiglia, gentilmente mandati dagli altri parenti a casa. Ignari, ovviamente, del limite imposto e che ogni chilo extra si paga caro, con i voli low cost. Così, non solo elevi la valigia ad arte zen - pesata e ripesata, bilanciando ogni capo - ma riesci a comprendere come si sentivano i piccioni viaggiatori in guerra. L'esercizio spirituale è ormai alle spalle, la valigia sta rotolando verso la stiva, resta solo da uccidere il tempo prima dei controlli-di-guerra (e poi volo verso un paese dell'Europa Unita, cosa succede se vado in un paese non civilizzato o senza democrazia: mi schedano, prendono le impronte digitali, chiedono i miei dati sensibili alla compagnia aerea?!) e la rissa per prendere il posto desiderato a bordo del taxi volante. A Bergamo, invece dei soliti bar modello autogrill, puoi aspettare in una specie di cantinetta, sorseggiando vini e prodotti tipici locali - formaggi, bresaola, funghi - più o meno come un aperitivo in piazzetta o alla Brezza. Manca il vocione di Bubana, è vero, e il cuoco, invece, è vestito come un cuoco, cappellone compreso, ma è ugualmente rassicurante e quasi tipica. Ed è, credo, una delle due cose che mancano all'aeroporto di Rimini: un bar con qualche buon prodotto tipico, giusto per dire in altro modo "ciao, qui sei altrove, non ovunque, mettiti comodo e goditi qualche assaggio delle nostre tradizioni, della nostra cultura, mentre aspetti di volare via". L'altra è un volo diretto per la Scozia, ma arriverà. Bene, posso essere contento: la vacanza è iniziata con un calice di vino, sono a bordo e le hostess stanno ballando la solita macarena del "benvenuti a bordo, le uscite di sicurezza sono 8 ecc. ecc.", con quel sorriso ogni volta più tirato e stanco. Come le loro povere braccia. Fatto così, le raccomandazioni di sicurezza diventano talmente irreali che, ogni volta, mi torna in mente Galline in fuga, il cartone animato, e mi immagino invariabilmente che alla solita frase di rito "in caso di emergenza, mettete la testa tra le ginocchia", l'altoparlante dica un improbabile "e date un bacio d'addio alle chiappe". Niente, nemmeno 'sta volta: devo guardare meno cartoni animati… Ok, siamo decollati, le orecchie si sono sturate e siamo in volo, viaggiamo sopra il pallore delle alpi, oltre una moquette di nuvole, con un sole stupendo, un globo rosseggiante che sembra volarti a fianco… E in tanta poesia raccolta in un oblò, chissà perché, mi viene in mente la mia auto, ormai lontana, nel parcheggio dell'aeroporto. E realizzo che stando fuori 12 giorni, a 13 euro al giorno - "ma dopo il quinto solo 9", la vacanza bergamasca della mia auto è di gran lunga più costosa delle mia. Quasi un rapimento.

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Commenti

Ciao, divertiti...e sta tranquillo io rimango qui e faccio in modo
che non succeda nulla in tua assenza!

E, sopratutto, non fare nulla che io non farei!!!!!

Felice

Ciao, Kikko! Vola, vola vola l'ape maia! No, hai ragione tu,dovendo scegliersi un riferimento culturale, meglio Galline in fuga.

Davvero brutta. Hai detto la parola giusta, "smarrito". Apri il gionale e ci trovi un volto della tua infanzia, giovinezza, o di qualche momento speciale, e resti a bocca spalancata, senza parole. Bah

grazie! Per quanto riguarda Doto che ha ucciso Tamara mi sono sentito smarrito.Lei la conoscevo solo per telefono.L'avevo intervistata un paio di volte.Lui invece era un conoscente.Era il periodo delle "compagnie da bar" quando ci siamo conosciuti.Era gli anni 80.C'era il Savioli,il Vallecchiara e il Cellophane.Li ci frenquentavamo,poi ci siamo un po' persi di vista.Ogni tanto ci si incrociava....
Brutta storia.

Mi casa es tu casa, usa pure cio' che vuoi, video compresi. Conoscendoti, non ti propongo di usare il frigo... Intanto grazie. Ho letto la notizia di Riccione: immagino come ti sia sentito.

gran bel post..
questo è il chicco che mi piace.
1) sveglia staccata. Ho proprio tolto la spina, quando arrivi devi riprogrammare tutto.

2) l'uccellino sta' bene. Scagazza un po' ma se non lo facesse sarebbe peggio.

3) ti ho "scroccato 2 sedie" Sabato avevo ospiti a cena e mi sono permesso..

ciao