L'uomo nero di borgo Marina
Il sindaco ha deciso di venire incontro alle paure degli abitanti del borgo Marina montando le telecamere in strada. Così si potrà controllare chi passa e chi entra ed esce nelle attività commerciali del borgo. Veramente non è proprio una zona malfamata di Rimini, il borgo Marina. Anzi, lì di casini proprio non ce ne sono. Ci sono solo un sacco di extracomunitari, i loro negozi e una specie di moschea. E poi ci abita anche un tipo di Alleanza nazionale, che è quello che fa le riunioni degli abitanti bianchi perché così il sindaco ci monta le telecamere in quella zona tranquilla ma piena di uomini stranieri. Il borgo Marina è quello che si stende a est della città vecchia, più o meno da piazza Ferrari alla stazione. Le case sono a un piano, massimo due, le vecchie case dei riminesi prima della guerra. Quelle più alte le hanno costruite nel dopoguerra, dove erano cadute un sacco di bombe e hanno distrutto tutto. Il borgo Marina è sempre stato un borgo popolare, ma non è che funzionasse molto bene, commercialmente. Anzi. Era un posto un po' sfigato. Così sfigato che una volta una banca ha aperto e dopo ha chiuso. Credo sia l'unico caso a Rimini. Invece c'era una scuola guida che funzionava, era l'unica di Rimini che quando le altre avevano l'auto ultimo-modello-figo-che-va-tra-i-giovani, faceva le lezioni con la 128 blu. Sissi, proprio quella che usavano le brigate rosse.
E il tipo che dava le lezioni, che erano le più economiche di Rimini, ti diceva sempre “lancia, lancia”, invece di dire accelera. E quando guidavi male, che andavi nel terriccio, ti diceva “stai sul sfalto”. Era talmente sfigato, commercialmente, il borgo Marina, che la notte c'era sempre una puttana che la chiamavano nonna Abelarda, mica solo perché era vecchia, puretta, ma proprio perché ci assomigliava a quel personaggio dei giornalini, con i capelli bianchi raccolti in una coda e la faccia come la nonna Abelarda.
Nelle altre parti della città, quando un ristorante non andava più tanto bene, prima provavano ad appiopparlo a uno sprovveduto, che dopo qualche mese avrebbe tentato di rivenderlo. Poi, quando nessuno beccava più, apriva un ristorante cinese. Nel borgo Marina, che era un posto commercialmente sfigato, non mi ricordo se c'era un ristorante. E infatti non hanno aperto un ristorante cinese, hanno aperto un supermercato cinese. In via Gambalunga. E io ero contento, perché il mio wok ero andato a comprarlo a Bologna, quella volta. Capirai, un'ora e mezza di treno... Perché i wok che vendevano i negozianti fighi di padelle erano di alluminio, con l'antiaderente e tutti gli accessori. E ti partivano un sacco di soldi e non funzionavano mica bene come i wok cinesi, che invece sono in ferro e ci cucini da dio, ma ti tocca curarli come un bimbo, perché se no ti fanno la ruggine. Allora, quando aprirono il supermarket, io ero contento. Perché ci trovavi di tutto, gli spaghetti di soia, di riso, e nei nostri supermercati invece ci trovi sempre le solite robe, tutte uguali ma di marche diverse. E una sera, a una tipa, feci una cena cinese: avevo un libro che mi costava 120 mila lire con un casino di ricette e questa tipa che mi piaceva. E mentre lavoravo nel ristorante romagnolo all'altro capo della città, finito il servizio alla mattina, spadellavo col mio wok cinese gli ingredienti comprati al supermarket cinese di via Gambalunga il giorno prima. Ero contento a fare la salsa agrodolce quella vera, mica quella che ti danno nei flaconi che sembra marmellata di albicocche con l'aceto... Ed ero contento di cucinare i funghi cinesi e gli spaghetti di riso, senza essere andato a Bologna. La cuoca romagnola guardava quello che cucinavo e non era tanto convinta. E suo marito, che le tirava il pesce quando litigavano, mi girava alla larga, perché donna, cucina, liscio e buoi dei paesi tuoi. Oddio, per le donne gli andavano anche le turiste tardone di passaggio... Ma alla fine tornava sempre alla stalla romagnola. Poi dopo cena la tipa ha bevuto un po' troppo e va bé, mica tutte le cene riescono bene solo perché sei bravo a cucinare. Ci vuole anche la tipa giusta.
Comunque, dopo il supermarket cinese ne aprì un altro senegalese. E poi un altro. E anche una parrucchiera, che è bravissima a fare le treccine. Quando le donne vanno in vacanza si capisce subito che sono in vacanza, perché si fanno le treccine a tutti i capelli. E i nostri parrucchieri, che mica hanno voglia di stare tante ore a intrecciare i capelli, le clienti le mandano lì, perché così dopo gli vendono le schiume per lavare i capelli con le treccine e ci guadagnano di più. E la fatica l'hanno fatta le altre. E poi hanno aperto la kebabberia, e devo dire che è buono il kebab, e mi piace perché, se ci pensi bene, è come un hamburger, carne triturata, però più buona. Perché se vai al Mcdonald mica lo senti il sapore della carne. Anzi, se non la affoghi di salsa finto maionese, finto checiup, finto barbecù, il sapore strano lo senti, ma non so mica se è di carne. Invece alla kebabberia, con la carne tagliata lì per lì, mi piace un casino. Veramente nel borgo Marina c'è anche una piadineria, ma non ha mai avuto un gran successo: è così spoglia, ma così spoglia... che sembra la piadineria della nonna Abelarda. Poi però hanno aperto anche i call center, che sono delle cabine telefoniche per gli immigrati. Ne hanno aperti un casino nella strada. Solo che non ho mica capito perché non va bene che ci siano i call center a quel consigliere di Alleanza Nazionale che abita nel borgo Marina. Non ne vuole sentire parlare. Davvero. Quando è consigliere regionale, su a Bologna, e hanno fatto la legge per regolamentarli, lui ha detto – faccio un riassunto - che non serviva a un cavolo, e non la voleva far approvare. Poi, lui è anche consigliere comunale, un paio di settimane dopo ha organizzato i raduni dei cittadini bianchi del borgo Marina e ha detto che è una vergogna che non li regolamentano, i call center, aperti a tutte le ore. E a me mi ha fatto un po' incazzare 'sta storia. Mica perché questo si porta a casa lo stipendio di consigliere regionale, consigliere comunale e presidente di partito. Perché, in fondo, se fa tutto lui e dice prima una roba e poi un'altra, son cavoli dei suoi elettori e dei suoi camerati: se gli sta bene così a loro... No, mi fa incazzare perché io all'estero ci ho lavorato. E mi ricordo quando ero in mezzo al mare o in qualche città nel casino porco, dove sono tutti diversi da te e non capisci mica che cosa dicono. E non lo sai quando ti prende il magone, ma quando arriva fa male e vuoi chiamare la mamma o la morosa o una voce pur sia, basta che sia la voce di casa. Ma là, dove vuoi chiamare la voce, va a capire che ore sono, perché qui è giorno ma a casa stanno dormendo tutti e se li chiami a quell'ora chissà che colpo gli prende. Oppure non puoi perché non ci sono cabine il quel deserto del cavolo. Oppure ti tocca fare il ponte radio con Roma e ogni volta ti tocca dire “Ciao come stai passoo”, e lei: “Io sto bene e tu? Passooo”, e se era la tua morosa mica ci puoi dire che ti manca e che ti stai sfinendo a pensarla, perché di fianco c'è il marconista che deve per forza stare lì e gli tocca ascoltare. E poi il ponte radio mica lo puoi fare sempre, magari quando ti piglia il magone perché alle feste sono tutti lì e si divertono e te invece no, sei inchiodato qui in questo posto del cazzo a lavorare dove magari non sono nemmeno stronzi, ma insomma....
E allora ho pensato a tutto questo. E ho pensato che nei call center il casino gli immigrati non lo fanno, perché nelle cabine insonorizzate non si sente niente e stanno solo aperti e problemi non ne creano e vogliono solo chiamare casa. E allora ho pensato che rompere le palle proprio su un bisogno così, di chiamare casa, è proprio una roba che mi sembra un po' ignobile, sì, un modo ignobile per dire andate a casa vostra. E che io non ho mica votato per questo sindaco qui perché metta le telecamere che mi spiano mentre cammino per strada, mentre entro ed esco da un negozio. Perché non è bello sentirsi spiati, come se fossi un delinquente, sempre in procinto di fare qualche cosa e invece non succede mai niente. E invece gliele ha promesse, giusto perché uno urla e tira a raccattare su voti da quelli che hanno paura degli uomini neri, come li chiamava la mia nonna, perché in realtà tutti sperano così che vadano un po' più in là. Ma più in là dove, poi? E poi, non ho capito, le telecamere non le hanno mica messe giù a Miramare, dove ogni tanto delle bande di ragazzini aggrediscono i coetanei per rubargli i cellulari, ma poi dopo le hanno prese lo stesso, quelle bande di stronzi, anche senza telecamere. Ma a borgo Marina sì, le hanno promesse, per controllare gli uomini neri che passano. Ma ci passo anche io di lì e non c'è casino, solo gente che lavora e che ha la faccia un po' più scura e che telefona. Ma non so se c'ha l'anima nera, quella che c'ha uno che rompe la gente proprio in quello che ogni tanto rode dentro e fa anche piangere: la nostalgia.
Commenti
fratello di Pie... (non verificato)
17 Luglio, 2007 - 15:18
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"E' facile fare il finocchio
"E' facile fare il finocchio col culo degli altri !! " vorrei vedere se al posto di quel consigliere di AN ci fosse un qualcuno dei DS . A proposito in via Roma di fronte al Settebello sono tornate le Puttane , e al mare una new entry ELICOTTORI in azione dalla Mattina alla Sera a far che cosa ?, prova a chiederlo a quel consigliere che vorrebbe adottare l'" uomo nero " ?? Questa è la Rimini di questi giorni .
Sottolineo che personalmente non ho proprio nulla contro l'" Uomo nero " ma forse contro un qualcuno che non è in grado di saper far rispettare alcune semplici regole .
Pierugo B. (non verificato)
18 Luglio, 2007 - 10:50
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...quindi non rimane che una
...quindi non rimane che una unica soluzione finale. Giocarcela a risiko. E come sempre... a me le armate nere e a te le rosse! Un caro abbraccio nell'attesa della disfida.
Pierugo B. (non verificato)
18 Luglio, 2007 - 06:49
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Non avrai votato questo
Non avrai votato questo Sindaco per fargli montare le telecamere, ma rivoteresti (e rivoterai) anche un cavallo (o somaro che è uguale) purchè abbia il manto "pezzato di rosso". Tocchi abilmente le corde del sentimento, ma nel precedente articolo in cui racconti le miserie degli immigrati per ottenere un permesso di soggiorno... dove sono le nostre gagliarde "giubbe rosse" che tanto bene ci amministrano? Forse una piccolissima parte dei milioni spesi nelle varie "notti rosa" (perchè poi non "rosse"), o nelle serate in cui ci siamo trastullati a fare gli intenditori di vini, poteva essere destinata per dare un pò di dignità (o magari un metro in più di tettoia davanti alla questura gisto per proteggere non solamente i primissimi della fila..)a questi nuovi schiavi che sembrano usciti dalla penna di Alex Haley.
marco (non verificato)
15 Luglio, 2007 - 20:17
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.. ciao kikko sono marco...
.. ciao kikko sono marco... ricordati la promessa...
andrea (non verificato)
18 Luglio, 2007 - 08:25
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caro enrico, hai ragione al
caro enrico, hai ragione al cento per cento. c'è un gran bel senso etico in ciò che scrivi e trovo davvero grossolanamente razzista il semplice pensare che qualcuno con la pelle scura, gialla, rossa possa dar fastidio non solo al destro consigliere ma anche al centrosinistro vigilante. quando posso passo di lì, entro in quei negozi e cerco di chiacchierare un po'. poi mi incazzo ogni volta che vado al lavoro e vedo le code che non sono solo a rimini ma anche a casa mia e a bologna. destra sinistra centro di loro 'cazzo ci frega? milano è uguale. a volte vorrei essere in spagna. ciao e come ti ho già detto l'altra volta continua a scrivere così.
Enrico Rotelli
18 Luglio, 2007 - 08:38
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Come al solito, PierUgo B. e
Come al solito, PierUgo B. e fratello, avete letto quel che vi pareva. E neppure tanto bene, a giudicare dai vostri commenti e dalle imprecisioni di entrambi. E come al solito, è stata per voi l'ennesima occasione per dire quel che vi passa per la pancia. Ci sono abituato. Anzi, meglio ora, così magari al prossimo risiko evitate di rompermi i â??carrarmatiniâ?. Se vi replicassi, riattachereste con la solita litania, attaccandoci un'altra pezza, presa dal vostro armamentario di malumori che, come al solito, c'azzecca poco o niente con gli argomenti trattati. Siete fatti così, lo so, ognuno ha la sua croce. Io, nei due pezzi, le mie critiche le ho fatte, in maniera esplicita, indipendentemente dal colore del somaro di turno. Se non avete capito a chi e per cosa, mi spiace, ma non sono qui a fare il maestro. Se volete, rileggete bene, se non avete voglia, amici come prima. Per i vostri mal di pancia, ve lo dico da settimane, aprite il vostro blog: scrivere, aiuta a schiarirsi le idee. Av cialut.
@ andrea Denghiu
cognata di Pier... (non verificato)
18 Luglio, 2007 - 08:31
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"fatti , non pugnette!!!"
"fatti , non pugnette!!!"