La statistica (sopratutto sul web) è quella cosa che se hai la testa nel forno e il culo nel frigo statisticamente stai bene

Luciano De Crescenzo in una scena del film Così parlò Bellavista

Qualche giorno fa, più o meno a quest'ora, ho postato il link su Facebook a un testo del mio blog. Una cosa personale che molti hanno apprezzato e diversi hanno condiviso su Facebook. Il che ovviamente mi ha fatto piacere. Fatto sta che il sito mi svela – a me e a me solo – un “successo” incredibile rispetto a tutti gli altri testi presenti: 784 letture nel giro di 48 ore. Dovete stare a fidarvi, è così. Però... C'è sempre un però nella Rete, se si scava più a fondo. E questo scavare viene dalle statistiche di accesso di Google Analytics. che ovviemente ho consultato, incuriosito da simili - e inusuali - numeri. Queste mi dicono che i visitatori vengono tutti da Facebook. Più di due terzi ha usato il telefonino o un device mobile. Ed il tempo medio di permanenza sulla pagina è stato di 13 secondi. L'equivalente della lettura di 4 righe. I lettori da pc invece, un terzo circa, sono meno rapidi: 48 secondi il tempo medio di permanenza, più o meno l'intera lunghezza del testo. In tempi di espulsioni (e di democrazia diretta) decretate via web, la cosa mi ha fatto pensare.

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